Merckx: "Il Cannibale? Un soprannome che detesto. E la Sanremo? La mia corsa più bella."

Il Cannibale a 80 anni: "Gimondi il mio più grande rivale, la Sanremo la corsa della mia vita"
Eddy Merckx, il più grande ciclista di tutti i tempi, compie 80 anni a giugno. Un traguardo importante per un mito che ha dominato il mondo del ciclismo per oltre un decennio, lasciando un'eredità indelebile. In una recente intervista, il "Cannibale" si è raccontato, svelando aspetti inediti della sua leggendaria carriera e della sua vita privata.
"Odio il soprannome Cannibale", ha dichiarato Merckx con un velo di amarezza. "Non riflette la mia personalità, preferirei essere ricordato per il mio stile di corsa, per la mia determinazione e per il rispetto che ho sempre avuto per gli avversari." Un'affermazione che getta nuova luce sulla figura del campione, spesso descritta come spietata e dominante.
Tra i suoi rivali, uno spicca su tutti: Felice Gimondi. "Gimondi è stato il mio avversario più grande", ha ammesso Merckx, riconoscendo il talento e la tenacia dell'italiano. "Le nostre sfide sono state epiche, ricche di emozioni e di momenti indimenticabili. Lo rispetto profondamente."
E poi c'è la Milano-Sanremo, una corsa che occupa un posto speciale nel cuore del campione belga. "La Sanremo è stata la corsa della mia vita", ha confessato Merckx, ricordando la vittoria del 1966, una delle tappe fondamentali della sua straordinaria carriera. "Un successo che mi ha emozionato come pochi altri."
Guardando al futuro, Merckx appare sereno e fiducioso. "Non ho paura della morte, sono credente e so di essere stato una brava persona." Una dichiarazione semplice, ma di grande impatto, che rivela la sua profonda spiritualità e la consapevolezza di aver lasciato un segno indelebile nel mondo dello sport e non solo.
Auguri, Eddy! La tua leggenda continua a ispirare generazioni di ciclisti.
Questa intervista ci offre un'occasione per riflettere sulla grandezza di un atleta eccezionale, ma anche sulla complessità di un uomo che ha saputo conciliare la feroce competizione con una profonda umanità. La sua eredità va ben oltre i numeri e i record: è un esempio di dedizione, determinazione e perseveranza che continua a ispirare.
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