Meloni in disaccordo con Salvini: l'appoggio a Musk crea tensioni.

La regia occulta del "caso Vance"? Il giallo dei messaggi cifrati e la visita negli USA di Tajani
Un intrigo internazionale sta scuotendo la politica italiana. Al centro della vicenda, una telefonata tra il vicepremier Antonio Tajani e l'ex ambasciatore americano a Roma, Lewis Eisenberg Vance, i post criptici del deputato di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, e una crescente tensione tra i vertici del governo. Il tutto condito da un'inaspettata sponda di Matteo Salvini e da un incontro con Elon Musk che ha fatto ulteriormente irritare Giorgia Meloni.
La telefonata tra Tajani e Vance, avvenuta nelle scorse settimane, resta avvolta nel mistero. Seppur non ufficialmente confermata, la sua esistenza è filtrata in ambienti politici, alimentando speculazioni su possibili trattative dietro le quinte. Il contenuto della conversazione rimane segreto, ma le sue implicazioni sembrano importanti, considerate le successive mosse del vicepremier.
Tajani, infatti, ha annunciato un viaggio negli Stati Uniti a maggio. La visita, inizialmente presentata come una semplice missione istituzionale, ora appare carica di un significato più profondo alla luce degli eventi recenti. Si ipotizza che il viaggio possa essere legato proprio alla telefonata con Vance e alle delicate questioni affrontate.
Ad alimentare ulteriormente i sospetti, i messaggi pubblicati sui social dal deputato Bignami. Post criptici, carichi di simbolismi e allusioni, che hanno immediatamente acceso la curiosità degli esperti di analisi del linguaggio politico. La loro decodifica, al momento, rimane un enigma, ma alcuni analisti ipotizzano possibili legami con le trattative in corso.
Un'ulteriore tessera del mosaico è rappresentata dall'atteggiamento di Matteo Salvini. Il leader della Lega sembra aver manifestato una certa vicinanza alle posizioni di Tajani in questa vicenda, una convergenza che non è passata inosservata a Palazzo Chigi. Si vocifera, inoltre, di un incontro tra Salvini e Elon Musk, un incontro che avrebbe ulteriormente irritato la premier Meloni. Dettagli su quest'incontro rimangono scarni, ma la sua rilevanza sembra innegabile.
La situazione è quindi fluida e complessa. L'opacità che circonda la vicenda, la mancanza di comunicazioni ufficiali chiare, e le dichiarazioni sibilline dei protagonisti contribuiscono a creare un clima di incertezza e alimentano le speculazioni. Il viaggio di Tajani negli Stati Uniti sarà sicuramente un momento chiave per comprendere meglio gli sviluppi di questa intricata vicenda.
Resta da capire quale sia la reale portata di questa "regia occulta", e se le speculazioni troveranno conferma nei prossimi giorni. L'attenzione dei media e dell'opinione pubblica rimane alta, in attesa di nuovi sviluppi.
(