Levi, il PCI e la CIA: i sospetti di complotto su JFK

Levi, il PCI e la CIA: i sospetti di complotto su JFK

Carlo Levi e l'ombra di Dallas: un nuovo capitolo nella vicenda JFK

Nuove carte desecretate sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy aprono uno scenario inaspettato, coinvolgendo direttamente lo scrittore italiano Carlo Levi, autore del celebre "Cristo si è fermato a Eboli". Secondo documenti della CIA, recentemente resi pubblici, Levi sarebbe stato coinvolto in una complessa rete di operazioni finalizzate a deviare le indagini sull'attentato, evitando che Mosca venisse indicata come mandante.

I documenti, datati 1964, riportano diverse intercettazioni e rapporti riservati che indicano un'intensa attività da parte di Levi e, presumibilmente, di alcuni esponenti del Partito Comunista Italiano. La CIA, all'epoca, nutriva forti sospetti nei confronti del PCI, considerandolo una minaccia ai propri interessi strategici. I rapporti parlano apertamente di una "cospirazione comunista" volta a sabotare le indagini e a proteggere la Russia.
L'ipotesi formulata dagli agenti americani era che Levi, grazie ai suoi contatti internazionali e alla sua posizione all'interno del PCI, fosse stato incaricato di diffondere informazioni fuorvianti e di manipolare le testimonianze, al fine di depistare le indagini della Commissione Warren. I dettagli specifici delle attività di Levi rimangono ancora in parte oscuri, ma le carte suggeriscono un coinvolgimento attivo nelle strategie di disinformazione, forse nel tentativo di prevenire un’escalation della Guerra Fredda.

L'ombra del dubbio si estende su un periodo delicato della Guerra Fredda, un momento in cui le tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica erano al culmine. L'assassinio di Kennedy, un evento di portata globale, avrebbe potuto scatenare conseguenze imprevedibili. La CIA, preoccupata da questa eventualità, sembra aver interpretato le azioni di Levi e del PCI come un tentativo di proteggere la Russia da possibili accuse. Questa interpretazione, va detto, è da considerarsi ancora un'ipotesi investigativa e non una prova definitiva di colpevolezza.
La pubblicazione di queste carte solleva inevitabilmente una serie di domande cruciali. Quale fu il ruolo preciso di Carlo Levi in questa vicenda? Quali furono le sue motivazioni? E, soprattutto, quale impatto ebbero le sue azioni sulla comprensione dell'assassinio di JFK?
La scoperta di queste nuove informazioni apre un capitolo inedito nella storia dell'attentato di Dallas, e richiederà ulteriori approfondimenti e analisi per chiarire appieno il ruolo svolto da Carlo Levi e dal PCI in questo intrigante mistero storico.

La comunità degli storici e degli appassionati del caso Kennedy è già in fermento, analizzando attentamente queste nuove rivelazioni. L'eredità di Carlo Levi, figura letteraria di grande spessore, si trova ora ad affrontare un'inedita e complessa luce.

(22-03-2025 01:01)