La stretta di Putin sull'Ucraina: prospettiva di smembramento

Surkov, il "Mago del Cremlino", e la visione di una Russia senza confini
Vladislav Surkov, l'enigmatico ideologo del Cremlino soprannominato il "Mago", ha ribadito la visione di Mosca sull'Ucraina, definendola uno "Stato artificiale". In una recente dichiarazione, Surkov ha affermato che "il mondo russo non ha confini", riecheggiando la narrativa espansionista che ha guidato l'invasione dell'Ucraina. Questa affermazione, nonostante la sua natura provocatoria, getta luce sulla strategia di lungo termine del Cremlino e sul suo rifiuto di riconoscere l'Ucraina come nazione indipendente e sovrana.La scelta di Mosca di affidare la parte negoziale a figure come Sergei Beseda, capo del servizio di intelligence militare del GRU, è altrettanto significativa. Beseda, figura chiave nella pianificazione del fallito colpo di stato contro Volodymyr Zelensky all'inizio del conflitto, rappresenta un approccio decisamente falco alla risoluzione del conflitto. La sua nomina suggerisce una volontà da parte di Mosca di perseguire obiettivi massimalisti, indipendentemente dalle conseguenze.
"L’Ucraina verrà smembrata", è il messaggio che sembra trapelare dal cerchio magico di Vladimir Putin. Questa prospettiva, se confermata, porterebbe a un'ulteriore destabilizzazione della regione e rischierebbe di prolungare il conflitto, con conseguenze devastanti per la popolazione civile ucraina. La scelta di un negoziatore con la reputazione di Beseda indica una mancanza di volontà da parte del Cremlino di intraprendere un percorso verso una soluzione pacifica, confermando l'intenzione di perseguire obiettivi politici ed espansionistici attraverso mezzi militari.
L'influenza di Surkov sulla politica estera russa, anche se in posizione meno visibile di un tempo, rimane significativa. Le sue dichiarazioni, pur non sempre ufficiali, rappresentano un'importante bussola per comprendere la strategia di Mosca e la sua percezione dell'Ucraina e dell'ordine internazionale. L'insistenza sulla mancanza di confini del "mondo russo" è un segnale allarmante per la comunità internazionale, evidenziando la necessità di una risposta decisa e coordinata per contrastare le ambizioni espansionistiche della Russia.
La situazione rimane estremamente tesa e incerta. Le dichiarazioni di Surkov e la scelta di Beseda come negoziatore dipingono un quadro preoccupante, che richiede un'attenta analisi e una risposta internazionale altrettanto strategica per evitare ulteriori escalations e garantire la pace e la sicurezza nella regione.
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