**Israele sull'orlo del baratro: l'allarme del giudice Barak.**

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Israele sull'orlo del baratro: l'allarme del giudice Barak

"Siamo sull'orlo della guerra civile". Sono parole gravi, pesanti come macigni, quelle pronunciate da Aharon Barak, 88 anni, figura cardine della magistratura israeliana, ex Procuratore generale e Presidente della Corte Suprema. In un'intervista esclusiva, Barak dipinge un quadro desolante di un Paese dilaniato da profonde divisioni, esacerbate dalla politica di Benjamin Netanyahu, dalla ripresa dei combattimenti a Gaza e dalle tensioni interne.

La spaccatura politica è evidente: da un lato, il sostegno incondizionato a Netanyahu; dall'altro, una crescente opposizione che lo accusa di mettere a rischio la democrazia israeliana. Le proteste di piazza, sempre più frequenti e partecipate, sono il termometro di un malcontento diffuso.

La situazione a Gaza, dopo una breve tregua, è tornata a infiammarsi. I raid aerei e i lanci di razzi hanno ripreso a scandire la vita della popolazione, alimentando un ciclo di violenza apparentemente inarrestabile.

Anche all'interno dei servizi di sicurezza serpeggia il malcontento. La sorte del capo dello Shin Bet, oggetto di aspre critiche da parte di alcuni settori politici, è un ulteriore elemento di destabilizzazione.

Ma l'allarme più inquietante lanciato da Barak riguarda la deriva violenta delle forze di polizia. "La polizia sta diventando violenta", afferma. "Prima o poi qualcuno inizierà a sparare". Un presagio sinistro che evoca scenari da incubo.

Il giudice Barak non usa mezzi termini: Israele è a un punto di non ritorno. La guerra civile, un tempo un'ipotesi remota, ora appare come un rischio concreto. Resta da vedere se la classe politica israeliana saprà trovare la saggezza e la determinazione per scongiurare il peggio.

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(22-03-2025 01:00)