Il costo del protezionismo: danni al settore colle

Il costo del protezionismo: danni al settore colle

Chiusure ai mercati: il sapore amaro dell'autarchia a Colle di Val d'Elsa

Colle di Val d’Elsa, una città toscana nota per la lavorazione del cristallo, si trova oggi a fare i conti con le conseguenze di politiche protezionistiche che, anziché tutelare, stanno causando danni economici significativi. La recente chiusura di alcuni mercati esteri per le esportazioni di prodotti locali, apre un dibattito acceso sul rischio di un ritorno a forme di autarchia dannose per la competitività del Made in Italy.

L'assessore al commercio del Comune di Colle di Val d'Elsa, Luigi Rossi, ha espresso forte preoccupazione per la situazione. “Stiamo assistendo ad una progressiva restrizione degli sbocchi commerciali per i nostri artigiani – ha dichiarato Rossi in un'intervista rilasciata ieri – e questo sta causando seri problemi alle imprese del settore, con conseguenti perdite di lavoro e ricadute negative sull'intero tessuto economico della città.”

Le cause di queste chiusure sembrano essere molteplici, ma un filone comune sembra essere rappresentato da barriere non tariffarie imposte da alcuni paesi esteri, con motivazioni spesso poco chiare e difficilmente contestate dalle imprese locali. La mancanza di un sostegno adeguato da parte delle istituzioni nazionali, secondo Rossi, aggrava ulteriormente la situazione, lasciando gli artigiani di Colle di Val d'Elsa in una posizione di grande vulnerabilità.

L'importanza di una politica commerciale aperta e basata sulla collaborazione internazionale è fondamentale per il futuro del settore. La competitività non si basa sulla chiusura ai mercati, ma sulla capacità di innovare e di offrire prodotti di qualità superiori, in grado di competere a livello globale. L'esperienza di Colle di Val d'Elsa serve da monito: un'eccessiva attenzione a politiche protezionistiche di breve respiro rischia di compromettere il successo a lungo termine di un intero settore economico, causando danni irreversibili.

La situazione richiede un intervento rapido e risoluto da parte delle istituzioni a tutti i livelli, per sostenere le imprese colpite e per favorire l'accesso a nuovi mercati. Questo potrebbe passare attraverso un maggiore sostegno alla promozione all'estero, alla diversificazione dei mercati di riferimento e alla semplificazione delle procedure burocratiche. Solo così si potrà evitare che casi come quello di Colle di Val d'Elsa si ripetano, salvaguardando il patrimonio artigianale italiano e il suo ruolo fondamentale nell'economia nazionale.

È urgente una riflessione approfondita sulle strategie commerciali italiane, per evitare il ritorno a politiche economiche di stampo autarchico che rischiano di soffocare la crescita e la competitività del nostro Paese. Il caso di Colle di Val d'Elsa è un campanello d'allarme che non possiamo ignorare.

(22-03-2025 13:53)