Autovelox post-2017: Omologazione automatica?

Autovelox: Chiarezza (o confusione?) dopo il Decreto del Ministero dei Trasporti
Un nuovo decreto del Ministero dei Trasporti sembra voler mettere fine alla querelle sugli autovelox, dichiarando omologati automaticamente i dispositivi approvati dal 2017 in poi. Ma la situazione, come spesso accade in questi casi, è tutt'altro che semplice. Se l'ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) plaude all'iniziativa, definendola un passo fondamentale per garantire chiarezza e certezza del diritto, il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) si mostra decisamente più critico, arrivando a chiedere lo spegnimento dei dispositivi.
"Finalmente una decisione che fa chiarezza sul fronte degli autovelox", afferma il presidente dell'ASAPS, sottolineando l'importanza di una normativa chiara e precisa per evitare contenziosi e garantire l'efficacia dei controlli di velocità. L'associazione, da tempo impegnata nella difesa della sicurezza stradale, ritiene che il decreto contribuirà a ridurre il numero di ricorsi e a velocizzare i procedimenti.
Una posizione diametralmente opposta quella espressa dal Codacons, che invece solleva dubbi sulla conformità del decreto alle normative europee. Secondo l'associazione dei consumatori, l'omologazione automatica dei dispositivi potrebbe comportare una violazione delle regole comunitarie in materia di sicurezza stradale. "Si rischia di creare una situazione di incertezza che potrebbe portare ad ingiustizie", ha dichiarato il presidente del Codacons, chiedendo al governo di sospendere l'applicazione del decreto e di avviare una verifica approfondita della sua conformità.
La questione principale riguarda la presunta automaticità dell'omologazione. Il decreto stabilisce che gli autovelox approvati dopo il 2017 sono automaticamente omologati, senza bisogno di ulteriori verifiche. Questa affermazione genera un dibattito acceso: da un lato la semplificazione burocratica e l'accelerazione dei processi; dall'altro il rischio di tollerare dispositivi non perfettamente conformi agli standard di sicurezza. La possibilità di errori di taratura o malfunzionamenti, secondo il Codacons, non può essere sottovalutata.
La palla passa ora ai giudici e agli enti preposti al controllo. Sarà necessario attendere l'applicazione pratica del decreto per comprendere appieno le sue conseguenze e valutare se effettivamente contribuirà a migliorare la sicurezza sulle strade italiane, o se invece aprirà la strada a nuovi contenziosi e a un clima di maggiore incertezza.
In attesa di ulteriori sviluppi, la discussione resta aperta e accesa. Il tema degli autovelox, da sempre fonte di polemiche e dibattiti, si arricchisce di un nuovo capitolo. La strada verso una piena chiarezza normativa sembra ancora lunga e tortuosa.
(