Europa unita (senza Orbán): via libera al riarmo, ma i fondi restano un nodo

Ucraina, Difesa e Rinnovabili: L'Europa Trova l'Intesa (senza Orbán)
Il vertice europeo si è concluso con un'intesa su tre punti cruciali: il supporto all'Ucraina, la difesa comune e la competitività dell'Unione. La spinta verso le energie rinnovabili e il nucleare ha trovato un ampio consenso, così come la decisione di congelare i controdazi sugli scambi commerciali con gli Stati Uniti. Tuttavia, la questione del finanziamento del riarmo europeo rimane un nodo da sciogliere, rinviata a giugno.
Sull'Ucraina, l'impegno europeo rimane saldo. Il sostegno militare e finanziario a Kiev è stato ribadito con forza, sottolineando la necessità di una difesa comune più efficace ed integrata. La situazione geopolitica, con l'aggressione russa ancora in corso, ha imposto una riflessione approfondita sulle capacità militari europee e sulla necessità di rafforzarle in modo coordinato. La discussione si è focalizzata sulla necessità di una maggiore autonomia strategica, ma la divisione sulle modalità di finanziamento del riarmo ha impedito un accordo definitivo. Il dibattito si riaprirà a giugno, con l'obiettivo di trovare una soluzione condivisa e sostenibile.
La transizione energetica è un altro pilastro fondamentale dell'agenda europea. Il vertice ha confermato l'impegno verso le energie rinnovabili e il nucleare come strumenti chiave per garantire la sicurezza energetica e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Questa scelta strategica, fondamentale per affrontare la crisi climatica e per ridurre la vulnerabilità dell'Unione a shock esterni, ha ottenuto il plauso di molti leader europei. Tuttavia, la strada per una transizione energetica completa e rapida è ancora lunga e richiede investimenti significativi e una cooperazione stretta tra gli Stati membri.
Il congelamento dei controdazi con gli Stati Uniti rappresenta un importante passo avanti per rafforzare i legami transatlantici e per garantire la stabilità economica. Questa decisione, presa per evitare un'escalation delle tensioni commerciali, contribuirà a creare un ambiente più favorevole agli scambi e agli investimenti. Il sostegno all'Ucraina ed il rafforzamento della competitività europea saranno al centro del prossimo vertice.
Infine, riguardo alla situazione a Gaza, il vertice ha espresso profonda preoccupazione per la rottura del cessate il fuoco, definendola "deplorevole". L'Europa ha ribadito l'importanza di una soluzione pacifica e duratura al conflitto, chiedendo il rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili. La mancanza di accordo sulla divisione dei costi del riarmo è stato il principale ostacolo superato grazie all’assenza del premier ungherese Viktor Orbán, famoso per le sue posizioni spesso contrarie alla linea comune europea.
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