Oscar e polemiche: il regista di "No Other Land" si difende dalle accuse e denuncia l'espansione delle colonie.

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Basel Adra si difende: "No Other Land non è normalizzazione, ma denuncia"
Le polemiche infuriano dopo la vittoria agli Oscar del documentario No Other Land, diretto da Basel Adra e Yuval Abraham. Adra, attivista palestinese, respinge con forza le accuse di "normalizzazione" con Israele, piovute anche da ambienti palestinesi. "Non c'è alcuna normalizzazione", afferma Adra con determinazione, sottolineando come il film abbia portato all'attenzione mondiale le violenze e le ingiustizie dell'occupazione israeliana in Cisgiordania. BR
Il regista palestinese spiega: "Il nostro obiettivo era e rimane quello di documentare la realtà sul campo, di dare voce a chi non ne ha e di mostrare al mondo la brutalità dell'occupazione. Accusarci di normalizzazione significa ignorare completamente questo scopo". BR
Adra esprime anche solidarietà al suo collega israeliano, Yuval Abraham, che sta subendo attacchi ancora più feroci. "Yuval sta vivendo un inferno", dichiara Adra. "Le accuse contro di lui sono infondate e ingiuste. È un attivista per i diritti umani che ha messo a rischio la propria sicurezza per denunciare le violazioni commesse dall'esercito israeliano e dai coloni". BR
Il regista di No Other Land ribadisce che le accuse di complicità con l'occupazione sono "false e prive di fondamento". Sottolinea che il film non è un'opera di propaganda, ma una testimonianza cruda e realistica della vita sotto l'occupazione. BR
Adra conclude lanciando un appello: "È fondamentale che la comunità internazionale prenda coscienza della gravità della situazione in Cisgiordania. I coloni continuano a espandersi e le violenze sono in aumento. Non possiamo restare in silenzio". BR
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