Ecco un titolo riformulato: **"Lagarde frena l'ottimismo: PIL europeo in difficoltà e incognite sui dazi"**

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Crescita UE: Lagarde più pessimista della BCE? Scenari economici in bilico
Affaritaliani.it - L'allarme lanciato da Christine Lagarde sulla crescita economica europea risuona con particolare forza. Sembra che la Presidente della Banca Centrale Europea nutra preoccupazioni ancora maggiori rispetto alle stime ufficiali proiettate dall'istituzione che guida. La situazione, già complessa a causa dell'inflazione persistente e delle tensioni geopolitiche, potrebbe dunque rivelarsi più delicata del previsto.
Le parole di Lagarde, filtrate da indiscrezioni e dichiarazioni pubbliche recenti, suggeriscono un quadro in cui la ripresa post-pandemia stenta a consolidarsi. Diversi fattori contribuiscono a questa incertezza: l'aumento dei costi dell'energia, la guerra in Ucraina e le conseguenti interruzioni delle catene di approvvigionamento globali.
Un altro elemento di preoccupazione riguarda le politiche commerciali. Le nuove tariffe daziarie, se implementate come previsto, potrebbero innescare una spirale protezionistica dannosa per l'economia globale e, in particolare, per l'Europa, che da sempre fa del commercio internazionale un motore di crescita. Banca d'Italia ha recentemente pubblicato un rapporto che evidenzia i rischi connessi a un'escalation delle tensioni commerciali.
"I dazi non saranno applicati nei modi previsti", ha lasciato intendere una fonte vicina al dossier, suggerendo che sono in corso negoziati e valutazioni per mitigare l'impatto negativo di tali misure. Resta da vedere se queste manovre saranno sufficienti a scongiurare un rallentamento ancora più marcato della crescita europea. Il prossimo meeting del Consiglio Direttivo della BCE sarà cruciale per definire le prossime mosse di politica monetaria.
Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se le paure di Lagarde si concretizzeranno o se l'economia europea riuscirà a trovare un nuovo equilibrio.
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