Condanna definitiva per ultras juventini: 8 anni al capo dei Drughi nel processo "Last Banner"

Cassazione condanna ultras Juventus: 8 anni per il leader dei Drughi nel caso "Last Banner"
La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per gli ultras della Juventus coinvolti nel processo "Last Banner", ma con alcune importanti modifiche. Mentre la sentenza definitiva sancisce pene più severe rispetto ai precedenti gradi di giudizio, accogliendo in parte l'appello della difesa, il leader dei Drughi è stato condannato a 8 anni di reclusione. Si conclude così una vicenda giudiziaria complessa e durata anni, legata a episodi di violenza e intimidazione.
Il processo, che ha preso il nome dal famoso striscione "Last Banner", si riferisce a una serie di eventi accaduti nel 2023, caratterizzati da azioni violente e minacciose, che hanno coinvolto un numero considerevole di tifosi bianconeri. Le accuse spaziavano dall'estorsione alla violenza privata, fino alla danneggiamento di beni.
La Cassazione, pur confermando la colpevolezza degli imputati, ha ridimensionato alcune pene rispetto alla sentenza d'appello. Una delle decisioni più importanti riguarda l'aspetto relativo ai 25 abbonamenti regalati: la Corte Suprema ha accolto la richiesta di rimodulazione della pena per questo aspetto specifico del processo, considerando alcuni elementi a favore della difesa.
L'impatto della sentenza è significativo per il mondo del tifo calcistico italiano. La condanna a 8 anni per il leader dei Drughi rappresenta un segnale forte contro la violenza negli stadi e la lotta contro le organizzazioni ultrà che si rendono responsabili di atti illegali e intimidatori. La decisione della Cassazione, pur con le modifiche apportate, conferma la gravità dei fatti contestati e rappresenta un precedente importante per future vicende analoghe.
Il caso "Last Banner" ha acceso un acceso dibattito pubblico sulla sicurezza negli stadi e sulla gestione del fenomeno ultras. La strada per una convivenza pacifica tra tifoseria e sport rimane ancora lunga e tortuosa, ma questa sentenza rappresenta un passo importante nella direzione della giustizia e della legalità.
Per approfondire: è possibile consultare i documenti ufficiali della Corte di Cassazione (inserire qui link alla documentazione pubblica, se disponibile) e le testimonianze di esperti e giornalisti che hanno seguito il processo negli ultimi anni.
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