L'impossibilità di una Difesa comune europea: le ragioni di Crosetto

Crosetto affonda la proposta Schlein sulla Difesa Comune Europea: le possibili conseguenze del disimpegno USA
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha stroncato senza mezzi termini la proposta di Elly Schlein relativa ad una maggiore integrazione europea in materia di difesa, sottolineando le insostenibili difficoltà di un'autonoma Difesa comune europea. La dichiarazione, rilasciata nel corso di una conferenza stampa oggi, ha suscitato immediate reazioni politiche. "La Difesa comune europea, così come viene spesso prospettata, è un'utopia", ha affermato Crosetto, "una chimera irrealizzabile nel breve e medio termine".Il Ministro ha puntato il dito contro le differenze sostanziali tra gli stati membri dell'UE in termini di capacità militari, budget e volontà politica. "Non possiamo pensare di mettere insieme eserciti con equipaggiamenti, addestramenti e livelli di spesa così diversi", ha spiegato, "ci vorrebbero decenni di armonizzazione, una cosa semplicemente impossibile da realizzare". Crosetto ha poi affrontato l'aspetto cruciale della dipendenza dagli Stati Uniti in termini di sicurezza, sottolineando come un eventuale disimpegno americano avrebbe conseguenze drammatiche per l'Europa.
"Un disimpegno degli USA metterebbe a repentaglio la sicurezza dell'intero continente", ha dichiarato il Ministro. "La loro presenza militare rappresenta un deterrente fondamentale contro potenziali aggressioni, e la loro tecnologia è ancora insostituibile". Il Ministro ha quindi ribadito la necessità di rafforzare la cooperazione transatlantica, evidenziando la centralità della NATO nel quadro della sicurezza europea. Crosetto ha concluso invitando ad un approccio pragmatico e realista, puntando sul consolidamento delle capacità di difesa nazionali e sulla cooperazione bilaterale o in piccoli gruppi di paesi con esigenze e capacità più simili, anziché su progetti ambiziosi e irrealistici.
Le dichiarazioni di Crosetto aprono un nuovo capitolo nel dibattito sulla politica di difesa europea, mettendo in luce le difficoltà oggettive e le complesse sfide che si pongono di fronte a chi aspira ad una maggiore autonomia strategica del Vecchio Continente. La posizione del Ministro, ferma e senza compromessi, rappresenta un duro colpo per chi auspica una rapida realizzazione di una Difesa comune europea, aprendo un periodo di incertezza e riflessione sulle reali possibilità di un progetto così ambizioso. L'attenzione ora si sposta sulle possibili reazioni di Schlein e del Partito Democratico, e su come questa presa di posizione influenzerà il dibattito sulla Difesa in Italia e in Europa.
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