Rientro dei carri armati israeliani a Gaza

Rientro dei carri armati israeliani a Gaza

Katz: Ultimatum a Hamas, carri armati israeliani tornano a Gaza

Gerusalemme - Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha confermato il ritorno dei carri armati israeliani nella Striscia di Gaza, dopo la recrudescenza delle tensioni seguita alla presunta uccisione di civili palestinesi. La situazione è ulteriormente aggravata dalle dichiarazioni del Ministro degli Esteri, Eli Cohen, che ha lanciato un ultimatum a Hamas.

"Se gli ostaggi non verranno rilasciati entro breve, Israele agirà con forze non ancora conosciute", ha dichiarato Cohen in una conferenza stampa trasmessa in diretta da Gerusalemme. La minaccia è stata interpretata come un avvertimento molto serio, che lascia intendere la possibilità di un'escalation militare senza precedenti. Non sono stati forniti dettagli sulle azioni che Israele intraprenderà, ma la gravità delle parole utilizzate indica una profonda preoccupazione per il destino degli ostaggi e la determinazione di Israele a recuperarli.

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, già critica prima dell'inizio delle ultime ostilità, è ulteriormente peggiorata. Le autorità israeliane segnalano continui lanci di razzi dalla Striscia e diversi attacchi contro obiettivi civili oltre il confine. La risposta militare di Israele, che include l'impiego dei carri armati, ha fatto temere una nuova, vasta offensiva.

L'incertezza regna sovrana. Le organizzazioni internazionali stanno chiedendo la massima moderazione a entrambe le parti, appellandosi alla comunità internazionale per una soluzione diplomatica alla crisi. L'escalation della violenza rischia di avere conseguenze devastanti per la popolazione civile, già provata da anni di conflitto. La comunità internazionale attende con ansia gli sviluppi delle prossime ore, sperando in un de-escalation e nel rilascio degli ostaggi. La pressione per una risoluzione pacifica è massima, ma l'ultimatum lanciato da Cohen lascia poco spazio all'ottimismo. La situazione rimane estremamente tesa, con il rischio concreto di un'ulteriore intensificazione del conflitto.

Seguiremo gli sviluppi della situazione e forniremo aggiornamenti in tempo reale.

(19-03-2025 17:03)