**Riarmo europeo: divisioni interne frenano l'avvio.**

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Riarmo Europeo: Frenata e Divisioni, Italia tra i Paesi che Evitano il Ricorso a Clausole e Prestiti
BRUXELLES - La spinta verso un riarmo europeo coordinato, alimentata dalle crescenti tensioni geopolitiche, subisce un brusco rallentamento. Secondo fonti qualificate, Italia, Francia, Olanda, Svezia e Spagna hanno comunicato la decisione di non attivare la cosiddetta "clausola di salvaguardia" prevista dai trattati e, conseguentemente, di non fare ricorso a prestiti specifici per finanziare l'aumento della spesa militare.BR
Questa presa di posizione, emersa in questi giorni durante i negoziati sul futuro fondo per la difesa europea, segna un significativo passo indietro rispetto alle ambizioni iniziali. Sembra che la proposta di un debito comune per sostenere gli investimenti nel settore, contenuta in un "libro bianco" preliminare, sia stata definitivamente accantonata.BR
Le ragioni di questa frenata sono molteplici. Da un lato, le resistenze di alcuni Paesi, preoccupati per l'aumento del debito pubblico e per la necessità di mantenere il controllo sulle proprie politiche di bilancio. Dall'altro, divergenze di vedute sulla natura e sulle priorità del riarmo stesso. Alcuni Stati membri spingono per un approccio più centralizzato, con l'obiettivo di sviluppare capacità militari comuni, mentre altri preferiscono mantenere un maggiore margine di autonomia.BR
La decisione dei cinque Paesi di non ricorrere a clausole e prestiti, in particolare, riflette una strategia più prudente, incentrata sull'utilizzo di risorse nazionali e sulla ricerca di sinergie a livello europeo. Un approccio che, pur non escludendo un aumento della spesa militare, mira a evitare un'eccessiva dipendenza dai mercati finanziari e a preservare la stabilità economica.BR
Le divisioni tra i 27 Stati membri emergono con forza, ponendo seri interrogativi sulla capacità dell'Unione Europea di affrontare le sfide in materia di sicurezza e difesa in modo unitario ed efficace. La discussione è tutt'altro che chiusa e nei prossimi mesi si prevede un acceso confronto tra le diverse posizioni.
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