Ok, ecco un possibile titolo alternativo: **Stretta sulle intercettazioni: durata massima fissata, scoppia la polemica in Parlamento.**

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Scintille alla Camera: Approvata la Norma che Stringe le Maglie sulle Intercettazioni, Bufera su Pedofilia e Femminicidi
Nella notte, un clima infuocato ha avvolto l'Aula della Camera dei Deputati. Con una votazione al cardiopalma, è stata approvata una norma che introduce forti limitazioni all'utilizzo delle intercettazioni, fissando un termine massimo di 45 giorni, apparentemente senza eccezioni. Questo provvedimento ha immediatamente scatenato una violenta ondata di proteste da parte delle opposizioni, che denunciano un vero e proprio "scudo" per i criminali.
Il fulcro della discordia risiede nell'apparente assenza di deroghe, anche in casi di estrema gravità come pedofilia e femminicidio. Secondo diversi esponenti dell'opposizione, tale mancanza rischia di compromettere seriamente le indagini, rendendo più difficile assicurare alla giustizia i colpevoli di crimini odiosi. "Si tratta di un'immunità di fatto per i delinquenti!" ha tuonato un deputato durante una seduta particolarmente tesa.
La maggioranza, dal canto suo, difende la norma, sostenendo che essa mira a tutelare la privacy dei cittadini e a evitare un uso eccessivo e indiscriminato delle intercettazioni. Si afferma che gli strumenti investigativi alternativi rimangono comunque a disposizione delle forze dell'ordine e della magistratura.
La discussione, però, si preannuncia tutt'altro che conclusa. L'iter parlamentare proseguirà e si prevede un acceso dibattito anche al Senato, dove le opposizioni promettono battaglia per modificare o addirittura bloccare la norma. Resta da vedere se, di fronte alle crescenti polemiche, il governo deciderà di aprire un tavolo di confronto per trovare un punto di equilibrio tra la tutela della privacy e l'efficacia delle indagini.
Per approfondire le motivazioni del governo, è possibile consultare il sito del Ministero della Giustizia all'indirizzo https://www.giustizia.it. BR E per seguire gli sviluppi della vicenda, si consiglia di consultare il sito del Parlamento italiano: https://www.parlamento.it
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