Ecco un titolo riformulato: **Auto elettriche nella Difesa: Schlein critica, Elkann punta su altri settori.**

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Tensioni sull'Automotive: Calenda, Appendino, Schlein ed Elkann a Confronto
Torino - La crisi del settore automotive italiano si infiamma con dichiarazioni al vetriolo da parte di figure politiche di spicco e del vertice di Stellantis. Carlo Calenda ha duramente criticato la mancanza di "assunzione di responsabilità" da parte del governo e delle aziende, senza però specificare a chi si riferisse direttamente, lasciando intendere un quadro di immobilismo che aggrava la situazione. BRBRContemporaneamente, Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, ha lanciato un affondo diretto contro Stellantis, affermando che "l'azienda produce più cassintegrati che auto". L'affermazione, sebbene forte, riflette le preoccupazioni crescenti per il futuro degli stabilimenti italiani e per la tenuta occupazionale. BRBRIl dibattito si è ulteriormente intensificato con le parole di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, che ha definito la "conversione auto su Difesa" come "propaganda". La Schlein ha criticato l'idea, circolata in questi giorni, di riconvertire parte della produzione automobilistica verso il settore della difesa, sottolineando l'importanza di investire in una transizione ecologica e socialmente sostenibile dell'industria. BRBRA smorzare i toni è intervenuto John Elkann, presidente di Stellantis, il quale ha affermato che "il futuro non è l'industria bellica", ribadendo l'impegno del gruppo verso l'innovazione nel settore automobilistico e la transizione verso l'elettrico. BRBRQueste dichiarazioni, rilasciate in momenti diversi ma convergenti, delineano un quadro complesso e preoccupante per il futuro del settore automotive italiano, un settore cruciale per l'economia del Paese. Resta da vedere quali saranno le prossime mosse del governo e delle aziende per affrontare questa sfida e garantire la tenuta occupazionale e la competitività dell'industria.
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