In attesa di giustizia: la storia di Cathy La Torre

In attesa di giustizia: la storia di Cathy La Torre

Il Tempo Sospeso della Giustizia: Quattro Milioni di Persone in Attesa di Sentenza

L’Italia, terra di bellezze artistiche e paesaggistiche, nasconde un’ombra inquietante nel suo sistema giudiziario: l’attesa snervante e spesso lunghissima per una sentenza. Secondo Cathy La Torre, attivista impegnata nella lotta contro le discriminazioni, ben quattro milioni di persone vivono sospese nel tempo, in attesa di un verdetto che potrebbe cambiare le loro vite. Un’attesa che, come sottolinea l'avvocata specializzata in diritto antidiscriminatorio, può protrarsi anche per dieci anni.

“È un dramma silenzioso, un’ingiustizia che si perpetua nel tempo”, dichiara La Torre in un'intervista rilasciata oggi. “Quattro milioni di persone con la vita in sospeso, con progetti di vita congelati, con l'ansia che erode giorno dopo giorno la loro speranza. Si tratta di un'emergenza sociale che non può essere ignorata.”

L’avvocata evidenzia le drammatiche conseguenze di questa lentezza giudiziaria. Non si tratta solo del peso psicologico dell’incertezza, ma anche di ripercussioni economiche e sociali devastanti. Chi attende una sentenza per un reato di cui è accusato, potrebbe vedere compromessa la propria reputazione, il proprio lavoro, le proprie relazioni familiari. Chi, invece, attende giustizia per un torto subito, potrebbe vedersi negato il risarcimento dei danni o la possibilità di ricostruire la propria vita.

La Torre lancia un appello accorato alle istituzioni: "È necessario un intervento immediato e strutturale per snellire il sistema giudiziario e garantire tempi ragionevoli per l’accertamento della verità e l’applicazione della giustizia. Non possiamo permettere che quattro milioni di persone vengano condannate a un purgatorio giudiziario senza fine."

Il problema, secondo l'esperta, è complesso e richiede un approccio multiforme: aumento delle risorse umane e tecnologiche per i tribunali, semplificazione delle procedure, maggiore efficienza nella gestione dei casi. Ma soprattutto, è necessario un cambio di mentalità, una maggiore attenzione alla dignità delle persone coinvolte in un processo, la consapevolezza che il tempo, per chi attende giustizia, non è mai sospeso, ma un peso insostenibile che grava sulla loro vita.

L’attesa di una sentenza non è solo un problema giudiziario, ma un problema sociale che necessita di soluzioni concrete e urgenti. Il tempo, per quattro milioni di persone, non può rimanere sospeso all'infinito.

Per approfondire il tema della lentezza della giustizia in Italia, si consiglia la lettura del rapporto annuale del Ministero della Giustizia.

(20-03-2025 15:08)