Erdogan consolida il potere: repressione degli oppositori in Turchia

Erdogan consolida il potere: repressione degli oppositori in Turchia

Istanbul: L'arresto di Imamoglu, un altro tassello nel consolidamento del potere di Erdogan?

L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, rappresenta l'ennesimo capitolo di una storia che si ripete da oltre vent'anni in Turchia: l'eliminazione sistematica degli oppositori politici del presidente Recep Tayyip Erdogan. Con la condanna a due anni e sette mesi per "insulto" a funzionari pubblici, Imamoglu, figura di spicco dell'opposizione e potenziale candidato presidenziale alle elezioni del 2023, è stato di fatto estromesso dalla scena politica.
La sentenza, arrivata dopo un processo ampiamente criticato dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani come Amnesty International https://www.amnesty.org/en/ e Human Rights Watch https://www.hrw.org/, è solo l'ultimo atto di una repressione che ha colpito giornalisti, attivisti, accademici e politici di ogni fazione. La strategia sembra chiara: eliminare gradualmente ogni voce dissenziente, consolidando così il potere del presidente Erdogan e del suo partito, l'AKP.
Imamoglu, con la sua popolarità a Istanbul, rappresentava una seria minaccia per le ambizioni presidenziali di Erdogan. La sua candidatura, infatti, avrebbe potuto rappresentare un punto di svolta nelle elezioni, offrendo un'alternativa credibile al leader turco. L'arresto, quindi, appare come un calcolo politico volto a garantire la vittoria di Erdogan, impedendo una competizione elettorale effettivamente libera e democratica.
Questa strategia di eliminazione degli oppositori non è nuova. Negli ultimi due decenni, numerosi leader politici, giornalisti e attivisti sono stati perseguiti, imprigionati o costretti all'esilio, spesso con accuse frettolose e poco fondate. La pressione sulla libertà di stampa e di espressione è costante, creando un clima di paura e autocensura che soffoca il dibattito pubblico.
L'arresto di Imamoglu, quindi, non è un evento isolato, ma un segnale allarmante che dimostra come il sistema politico turco stia sempre più restringendo lo spazio per la dissenso. La comunità internazionale dovrebbe condannare fermamente questa violazione dei diritti umani e sollecitare il rispetto dello stato di diritto in Turchia. Il futuro della democrazia turca sembra sempre più incerto, minacciato da una deriva autoritaria che sta prendendo piede con sempre maggiore forza.

(19-03-2025 16:32)