Gaza: Speranza di negoziato nonostante la nuova escalation, secondo Milshtein

Gaza: Speranza di negoziato nonostante la nuova escalation, secondo Milshtein

Intervista all’analista politico israeliano: “Hamas si sta riorganizzando, ma non è pronta per un nuovo 7 ottobre”

La situazione a Gaza è tornata critica, con nuove tensioni che alimentano la paura di una nuova escalation. Per comprendere meglio la complessità del conflitto, abbiamo intervistato l'analista politico israeliano, Yossi Milshtein, esperto di relazioni israelo-palestinesi. Milshtein, autorevole voce nel dibattito pubblico israeliano, ci ha offerto una prospettiva puntuale e lucida sulla situazione attuale.

Che Hamas si stia riorganizzando è un dato di fatto”, afferma Milshtein. “Ma è fondamentale evitare generalizzazioni. L’organizzazione ha subito pesanti perdite durante l'offensiva di ottobre e, nonostante i tentativi di ricostituirsi, non ha attualmente la forza militare per replicare un attacco di quella portata. È importante distinguere tra la volontà di colpire e la capacità effettiva di farlo.”

L'analista poi si sofferma sulla recente offensiva israeliana: “La nuova strategia di Netanyahu presenta indubbiamente motivazioni politiche interne. Le elezioni si avvicinano e il governo cerca di consolidare il proprio consenso sfruttando la narrazione della minaccia di Hamas. Questa situazione, purtroppo, contribuisce ad alimentare il ciclo di violenza, rendendo più difficile qualsiasi prospettiva di negoziato.”

Milshtein non esclude però la possibilità di una soluzione diplomatica: “Il negoziato non è morto. Gli Stati Uniti e l'Egitto, storicamente coinvolti nella mediazione, possono esercitare una pressione significativa su entrambe le parti. È necessario un impegno concreto da parte della comunità internazionale per creare le condizioni per un cessate il fuoco duraturo e per avviare un processo di dialogo serio e costruttivo.”

Secondo l'esperto, la chiave per una soluzione risiede nella capacità di gestire le legittime aspirazioni del popolo palestinese, garantendo al contempo la sicurezza di Israele. “Questo richiede un approccio complesso, che vada oltre la semplice repressione militare e che tenga conto delle cause profonde del conflitto. Solo un impegno serio e duraturo a livello internazionale potrà portare ad una pace duratura e stabile nella regione.”

La situazione rimane dunque estremamente delicata, con il rischio di una nuova escalation sempre presente. Le parole di Milshtein, pur offrendo un barlume di speranza per una possibile soluzione diplomatica, evidenziano la complessità del conflitto e la necessità di un intervento deciso e coordinato da parte della comunità internazionale per evitare un nuovo bagno di sangue.

(19-03-2025 01:00)