Europa: Schlein respira, ma il nodo Regionali resta per il Pd

Pd: Schlein frena il piano Rearm Europe, modifiche al testo approvato
Una vittoria per Elly Schlein, ma a quale prezzo? Il Partito Democratico ha ottenuto ieri al Senato e oggi alla Camera modifiche alla risoluzione sul piano Rearm Europe di Ursula von der Leyen, allineandosi alla linea più cauta e critica della segretaria. Dopo una lunga e complessa mediazione interna, il partito ha approvato il testo, incorporando solo alcune modifiche marginali richieste dalla minoranza interna. Questa scelta, pur rappresentando un successo per Schlein nel contenere l'ala più interventista, lascia aperta la questione della coesione interna del partito, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali.
La posizione iniziale del PD, fortemente critica nei confronti del piano di riarmo europeo proposto dalla presidente della Commissione, ha visto un'aspra contrapposizione interna. Mentre una parte del partito spingeva per un'adesione più decisa al progetto, Schlein ha difeso una linea più attenta alle implicazioni geopolitiche e alle necessità di un'Europa più impegnata nella diplomazia e nella pace. Questa posizione, definita da alcuni come "ultra-pacifista", ha generato forti tensioni interne, ma alla fine ha prevalso, seppur con compromessi che potrebbero rivelarsi fragili.
Le modifiche apportate alla risoluzione, pur essendo descritte come "marginali", rappresentano un segnale politico importante. Esse evidenziano la volontà del PD di distinguersi da una posizione considerata eccessivamente pro-militarista, pur evitando una rottura completa con il gruppo parlamentare europeo. Questa strategia, però, rischia di lasciare il partito in una posizione debole e ambigua, suscettibile di critiche sia da destra che da sinistra.
L'approvazione del testo modificato rappresenta dunque una "tregua armata" interna al PD. Un successo tattico per Schlein, che ha imposto la sua visione, ma un risultato che non risolve le profonde divisioni all'interno del partito. La vera sfida per la segretaria sarà ora quella di riunificare il partito in vista delle elezioni regionali, dove una scissione potrebbe avere conseguenze disastrose.
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