Esplosione Eni a Calenzano: nove indagati per errore grave

Esplosione Eni a Calenzano: nove indagati per errore grave

Esplosione Calenzano: Nove indagati, avviso di garanzia anche alla società

Nove persone indagate e un avviso di garanzia notificato anche alla società per non aver saputo correggere errori di pianificazione. Questo il bilancio dell'inchiesta della Procura di Firenze sull'esplosione avvenuta al deposito Eni di Calenzano lo scorso [inserisci data dell'esplosione]. Il procuratore Tescaroli ha definito l'accaduto un "errore grave e inescusabile", sottolineando la gravità delle omissioni che avrebbero portato al disastro.

L'indagine, condotta dalla squadra mobile di Firenze, si concentra sulle presunte responsabilità nella gestione della sicurezza del deposito. Oltre agli individui coinvolti direttamente nella gestione del sito, l'avviso di garanzia notificato alla società evidenzia la mancanza di una adeguata supervisione e di un efficace sistema di prevenzione degli incidenti. L'ipotesi di reato principale è quella di disastro colposo, ma non si escludono ulteriori capi d'accusa a seconda dell'evolversi delle indagini.

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, l'esplosione sarebbe stata causata da un'anomalia nella gestione di alcuni materiali infiammabili presenti nel deposito. Le indagini mirano a stabilire con precisione le cause dell'incendio e a individuare tutti i responsabili, sia a livello individuale che aziendale. L'attenzione degli inquirenti è rivolta anche alla manutenzione delle strutture e all'applicazione delle norme di sicurezza.

La Procura sta ora valutando attentamente tutta la documentazione raccolta, dalle testimonianze ai risultati delle perizie tecniche, per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. L'obiettivo è quello di fare piena luce sull'accaduto e di assicurare alla giustizia tutti i responsabili, garantendo che simili eventi non si ripetano in futuro. La vicenda di Calenzano rappresenta un duro monito sulla necessità di rigore e attenzione nella gestione di siti ad alto rischio, come i depositi di materiale infiammabile.

Il procuratore Tescaroli ha confermato l'impegno della Procura nell'accertare tutte le responsabilità, assicurando che le indagini proseguiranno con la massima determinazione per garantire giustizia alle vittime e prevenire futuri incidenti. La gravità dell'accaduto e la portata delle conseguenze impongono una risposta ferma e inequivocabile da parte delle autorità competenti.

(19-03-2025 13:01)