Hikikomori e suicidio: il caso di Andrea Prospero a Perugia

Hikikomori e suicidio: il caso di Andrea Prospero a Perugia

Il Suicidio di Perugia: Un Campanello d'Allarme sulla Vita Virtuale

La psicologa e esperta dell'Osservatorio Infanzia, Maria Rita Parsi, lancia un grido d'allarme dopo il suicidio di Andrea Prospero a Perugia, definendolo un caso emblematico dei pericoli della vita virtuale e dell'emergenza Hikikomori.

"Il caso di Andrea Prospero è drammaticamente indicativo di una realtà che spesso sottovalutiamo", afferma la dottoressa Parsi. "Non si tratta solo di un singolo evento tragico, ma di un sintomo di una profonda crisi che sta investendo i giovani, una crisi alimentata e amplificata dalla pervasiva presenza della vita virtuale".

La Parsi sottolinea come la crescente dipendenza da internet e dai social media, unita alla difficoltà di creare relazioni significative nel mondo reale, stia contribuendo alla nascita e alla crescita di un vero e proprio esercito di giovani Hikikomori, ragazzi e ragazze che si auto-isolano dal mondo, rifugiandosi in un universo digitale che, paradossalmente, li rende sempre più soli e disperati.

"Andrea, come tanti altri giovani, ha trovato nella rete una sorta di rifugio, un'alternativa a una realtà percepita come ostile o insoddisfacente. Ma questa fuga, apparentemente protettiva, può trasformarsi in una trappola mortale, isolandoli sempre più e impedendo loro di ricevere l'aiuto di cui hanno bisogno", spiega la psicologa.

La dottoressa Parsi invita alla massima attenzione da parte delle istituzioni, delle famiglie e della società civile, sottolineando l'urgenza di interventi concreti per contrastare il fenomeno dell'Hikikomori e per promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi legati all'uso eccessivo e inappropriato delle tecnologie digitali. È necessario, secondo la Parsi, investire in programmi di prevenzione e sostegno, promuovendo l'educazione digitale responsabile e la creazione di spazi di aggregazione e socializzazione nel mondo reale, dove i giovani possano costruire relazioni autentiche e ricevere il supporto necessario per affrontare le difficoltà della vita.

"Non possiamo permetterci di ignorare questo problema. Il suicidio di Andrea è un monito, un grido silenzioso che ci impone di agire con urgenza e determinazione", conclude la dottoressa Parsi, lanciando un appello affinché la tragedia di Perugia non rimanga un caso isolato, ma diventi invece lo spunto per un'ampia riflessione e per l'attivazione di politiche concrete a tutela dei giovani.

Per approfondire il tema dell'Hikikomori e delle problematiche legate all'uso delle nuove tecnologie, si consiglia di consultare il sito dell'Osservatorio Infanzia e le risorse disponibili online dedicate alla salute mentale giovanile.

(18-03-2025 05:10)