Femminicidio di Mantova: al via il processo per l'omicidio della poliziotta, l'imputato si professava onnipotente.

Femminicidio di Mantova: al via il processo per l

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Processo per l'omicidio della vigilessa: "Contratto di sottomissione" e delirio di onnipotenza

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Anzola dell'Emilia, - Si sono aperti scenari inquietanti durante il processo per l'omicidio della vigilessa 33enne, avvenuto il 18 maggio 2023. Al centro dell'attenzione, un presunto "contratto di sottomissione" che legava la vittima al suo assassino, l'ex comandante della polizia locale di Anzola.BRLa relazione tra i due, già di per sé complessa, sembra essere stata caratterizzata da dinamiche torbide e da un controllo ossessivo da parte dell'uomo.BRDurante le udienze, sono emerse testimonianze che descrivono l'imputato come una figura autoritaria e prevaricatrice.

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"Lui si definiva padrone, colui che può tutto," ha dichiarato un testimone chiave, gettando una luce sinistra sulla personalità dell'uomo e sul tipo di rapporto che intratteneva con la vittima. Questa affermazione, in particolare, ha colpito l'opinione pubblica, evidenziando un possibile delirio di onnipotenza alla base del tragico gesto.BRL'accusa punta a dimostrare come l'omicidio sia stato il culmine di una spirale di violenza psicologica e fisica, alimentata da un desiderio di dominio e da un'incapacità di accettare la fine della relazione.BRLa difesa, dal canto suo, cerca di smontare la tesi del "contratto di sottomissione", sostenendo che si tratti di una ricostruzione forzata e priva di fondamento. Il processo è ancora in corso e si preannuncia lungo e complesso, con risvolti emotivi forti per tutti i soggetti coinvolti.

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(17-03-2025 13:50)