Governo: Meloni incontra Salvini e Tajani per un fronte unico su Kiev prima del Consiglio UE

Meloni convoca Salvini e Tajani: unità di governo in gioco prima del Consiglio Ue
La premier Giorgia Meloni ha convocato ieri sera a Palazzo Chigi i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, per un vertice di fondamentale importanza in vista del prossimo Consiglio Europeo. L'obiettivo principale? Mostrare compattezza e una linea comune, soprattutto sulla questione ucraina, a Bruxelles e al Parlamento italiano, dimostrando che il governo, nonostante le tensioni latenti, è in grado di affrontare le sfide internazionali con un fronte unico.
Il negoziato si preannuncia complesso. Le divergenze, anche se spesso minimizzate pubblicamente, sull'invio di armi a Kiev e sulla gestione della crisi energetica, sono note. Salvini, pur avendo recentemente ribadito il sostegno all'Ucraina, ha mantenuto una posizione più cauta rispetto alla linea netta tracciata da Meloni e Tajani. Questa sfumatura di differenza, seppur sottile, potrebbe rivelarsi un ostacolo non indifferente nella costruzione di un fronte compatto per il Consiglio Europeo.
Tajani, dal canto suo, rappresenta il punto di riferimento per Forza Italia e la sua adesione a una linea atlantista e filo-europea è innegabile. Tuttavia, anche in questo caso, la sfida per Meloni sta nel gestire le diverse sensibilità interne alla coalizione, assicurandosi che il messaggio inviato a Bruxelles sia chiaro, forte e soprattutto unitario. La pressione esterna è alta: l'Europa attende risposte concrete dall'Italia su temi cruciali, e la mancanza di una posizione comune del governo potrebbe indebolire il ruolo del Paese a livello internazionale.
La riunione di ieri sera è stata descritta da fonti governative come "fruttuosa", ma la prova del nove arriverà nei prossimi giorni, con le dichiarazioni ufficiali e, soprattutto, con il comportamento del governo italiano durante il Consiglio Europeo. L'immagine di un esecutivo diviso rappresenterebbe un grave danno di immagine e potrebbe compromettere la credibilità dell'Italia nella gestione delle delicate questioni internazionali. Il successo del negoziato di Meloni non si misurerà solo sulla dichiarazione finale, ma soprattutto sulla coerenza e l'unità di azione dimostrata a Bruxelles. La partita è aperta e il risultato incerto, ma la posta in gioco è elevatissima.
Il Consiglio Europeo è una tappa fondamentale, e la necessità di presentare un fronte unito è stata sottolineata anche da diversi esponenti del Parlamento Europeo. La sfida per Meloni è complessa, ma la necessità di dimostrare coesione interna è prioritaria.
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