Mosca accusa: "La tregua avvantaggia solo Kiev".

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Ushakov gela le speranze: "Tregua? Solo un respiro per Kiev"
Mosca – "Ogni tregua, ogni cessate il fuoco, al momento, servirebbe unicamente a permettere al regime di Kiev di riorganizzare le proprie forze e riarmarsi". Con queste parole, Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera del Cremlino, ha spento le flebili speranze di una possibile pausa nel conflitto ucraino.Le dichiarazioni, rilasciate in un'intervista a un'agenzia di stampa russa, giungono in un momento di rinnovata intensificazione dei combattimenti lungo il fronte orientale e in un contesto internazionale sempre più teso.
Ushakov ha poi aggiunto: "Non vediamo alcuna reale volontà da parte del governo ucraino di impegnarsi in negoziati seri e costruttivi. Le loro condizioni preliminari sono irrealistiche e volte solo a sabotare qualsiasi possibilità di dialogo."
Il consigliere di Vladimir Putin ha inoltre ribadito la posizione di Mosca, accusando l'Occidente di alimentare il conflitto fornendo armi e sostegno finanziario a Kiev.
Questa presa di posizione netta da parte di Ushakov indica una persistente rigidità nella posizione del Cremlino, rendendo al momento improbabile una svolta diplomatica nel breve termine. La comunità internazionale resta in attesa di ulteriori sviluppi, mentre le conseguenze del conflitto continuano a pesare sulla popolazione ucraina e sull'economia globale.
Secondo fonti interne al Cremlino, le dichiarazioni di Ushakov riflettono fedelmente il pensiero del Presidente Putin, il quale ritiene che solo attraverso il raggiungimento degli obiettivi militari prefissati sarà possibile giungere a una soluzione definitiva del conflitto.```
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