L'Europa ha bisogno di un Churchill e di un De Gaulle: l'appello di Garton Ash

Macron aveva ragione? L'Europa tra autonomia strategica e il monito di Garton Ash
L'allarme lanciato da Macron sul disimpegno americano in Europa trova oggi un inquietante riscontro nella realtà geopolitica. La guerra in Ucraina ha messo a nudo le fragilità del Vecchio Continente, spingendo a una riflessione profonda sul ruolo dell'autonomia strategica. Ma come raggiungere questo obiettivo? Timothy Garton Ash, illustre politologo, indica una strada complessa, che passa necessariamente attraverso la NATO e la rinuncia a modelli nazionali frammentati.
"Serve una politica Churchill-gollista che salvi l’Europa", afferma Garton Ash, richiamando alla memoria due figure simbolo di leadership europea, capaci di visione strategica e determinazione. Una politica, secondo l'esperto, che non può prescindere da una solida base atlantica. L'idea di un'Europa indipendente e autosufficiente nel settore della difesa, slegata dall'alleanza transatlantica, appare a Garton Ash un'utopia pericolosa, destinata a lasciare il continente vulnerabile.
L'autonomia strategica, quindi, non significa isolamento. Significa, invece, la capacità di l'Europa di agire in modo coeso e determinato sulla scena internazionale, anche in assenza di un intervento diretto degli Stati Uniti. Questo implica una maggiore integrazione delle politiche di difesa nazionali, un incremento della spesa militare e una maggiore cooperazione industriale nel settore della Difesa.
Macron, già da tempo, ha sottolineato la necessità di un'Europa più forte e autonoma, evidenziando i limiti di una dipendenza eccessiva dagli Stati Uniti. La sua visione, seppur oggetto di dibattito, trova oggi un'eco più forte alla luce degli eventi. La sfida, come sottolinea Garton Ash, sta nel superare le resistenze nazionali e nell'elaborare una strategia europea unitaria, capace di rispondere alle sfide del XXI secolo.
La strada per raggiungere questo obiettivo è ancora lunga e tortuosa. Richiede un impegno politico di alto livello, una maggiore fiducia reciproca tra gli Stati membri e una capacità di sintesi che finora è mancata. Ma il monito di Garton Ash è chiaro: l'Europa deve trovare la sua strada verso l'autonomia strategica, e farlo in modo intelligente, senza illudersi di poterlo fare da sola. La NATO, con il suo ruolo centrale nella sicurezza euro-atlantica, resta un pilastro insostituibile.
Il futuro dell'Europa dipende dalla capacità di rispondere a questa sfida cruciale. L'auspicio è che la lezione della guerra in Ucraina, e gli appelli di figure autorevoli come Garton Ash, possano finalmente sbloccare un processo di integrazione europea nel settore della Difesa, capace di garantire la sicurezza e la prosperità del continente nel lungo periodo.
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