Omicidio vigilessa Bologna: ipotesi di sottomissione sessuale

Ex vigilessa uccisa: la difesa di Gualandi respinge le accuse del PM
Bologna, – La difesa di Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale indagato per l'omicidio di Sofia Stefani, respinge con forza le accuse formulate dal pubblico ministero. Secondo la procura, tra la vittima e l'indagato vi sarebbe stato un "contratto di sottomissione sessuale", tesi che gli avvocati di Gualandi definiscono completamente infondata e priva di qualsiasi riscontro probatorio.
In una dichiarazione rilasciata alla stampa, i legali hanno sottolineato che il documento su cui si basa l'accusa "non ha nessuna validità", invitando i giudici a non cadere in "pregiudizi di tipo morale". Si tratta, secondo la difesa, di una interpretazione distorta dei fatti e di un tentativo di indirizzare le indagini verso una conclusione preconcetta.
Gli avvocati hanno ribadito la necessità di un'analisi oggettiva delle prove, chiedendo che vengano prese in considerazione tutte le possibili ipotesi investigative, senza lasciarsi influenzare da presunte prove indiziarie deboli e facilmente contestabili. La difesa si concentra sulla necessità di accertare le reali dinamiche dell'accaduto, senza pregiudizi e con rigore scientifico.
La vicenda, che ha scosso profondamente la comunità bolognese, continua a tenere banco. L'attenzione mediatica è alta, e la sentenza del giudice sarà attesa con grande trepidazione. Intanto, la difesa di Gualandi promette battaglia, determinata a dimostrare l'infondatezza delle accuse e a ottenere giustizia per il proprio assistito.
La tragica scomparsa di Sofia Stefani rimane un evento luttuoso che richiede una profonda e attenta analisi da parte della magistratura.
Il caso è attualmente sotto inchiesta e si attendono ulteriori sviluppi.
Aggiornamenti seguiranno.
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