Damasco: quattordici anni di rivoluzione

Damasco: quattordici anni di rivoluzione

Nell'aria di Damasco, un soffio di libertà: a 14 anni dalla rivoluzione, parole un tempo proibite tornano a circolare

Damasco, Siria - Quattordici anni dopo l'inizio della sanguinosa rivoluzione siriana, un'eco inaspettata risuona tra le strade di Damasco: la libertà di parola, un tempo soffocata dalla repressione del regime di Assad, sembra riemergere timidamente, come un fragile germoglio in un terreno devastato dalla guerra. Parole come "libertà" e "dollaro", un tempo proibite, tornano a essere sussurrate, poi a essere pronunciate più audacemente, un segnale, per quanto flebile, di un cambiamento sotterraneo.

Il titolo di un recente articolo, "Lo chiamavano basilico. Sempre verde è", è emblematico di questa nuova atmosfera. La metafora del basilico, pianta sempreverde simbolo di resilienza, descrive la tenacia della speranza siriana, capace di sopravvivere anche alle più dure repressioni. La scelta del titolo, che evoca una certa libertà espressiva, è di per sé un atto di coraggio.

Non si tratta di una primavera democratica improvvisa, ma di un lento e difficile processo di riappropriazione della parola, di una resistenza silenziosa che trova sfogo in forme sottili: nei commenti privati, nelle conversazioni a bassa voce, nella diffusione di notizie attraverso canali alternativi. Anche l'uso del dollaro, un tempo quasi impensabile al di fuori dei circuiti ufficiali, testimonia un'apertura economica, per quanto limitata, che suggerisce una certa sfiducia nella moneta nazionale e una ricerca di alternative.

La situazione rimane precaria e la repressione è sempre presente, ma la persistente speranza e la crescente diffusione di informazioni, anche grazie all'utilizzo di internet e dei social media, contribuiscono a creare una nuova consapevolezza tra la popolazione. La ricomparsa di parole un tempo proibite è un segnale, un segno di vita che alimenta la speranza di un futuro migliore, un futuro dove la libertà di espressione non sia più un lusso, ma un diritto garantito a tutti i cittadini siriani.

Questa ritrovata audacia nel linguaggio, seppur ancora fragile, rappresenta un passo importante. Resta da vedere come il regime reagirà a questo cambiamento sotterraneo e se la fragile speranza di libertà potrà trasformarsi in una realtà concreta. La strada è ancora lunga e impervia, ma il sussurro di parole un tempo proibite, come un tenue vento di primavera, soffia un barlume di speranza nel desolato panorama siriano.

(15-03-2025 19:38)