Gaza: fragile tregua, Israele preme per la liberazione di 11 ostaggi. Tensioni per il rientro dell'inviato americano.

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Tensioni Gaza: Inviato USA nel mirino, Israele chiede rilascio ostaggi
La situazione nella Striscia di Gaza si fa sempre più incandescente. Ieri, un raid aereo israeliano a Beit Lahiya ha causato la morte di nove palestinesi, alimentando i timori di una rottura definitiva della tregua precaria.
Al centro delle polemiche, il ruolo dell'ex inviato statunitense, Adam Boehler. Stando a fonti vicine al dossier, Boehler avrebbe ricevuto un mandato diretto dall'allora amministrazione Trump per negoziare segretamente con Hamas. Questa rivelazione ha scatenato un vespaio, soprattutto dopo che gli 007 israeliani avrebbero avvertito il Primo Ministro Netanyahu dei rischi connessi a tali colloqui non ufficiali.
Il ritiro improvviso di Boehler dalla scena mediorientale è ora oggetto di un'indagine interna negli Stati Uniti. Le opposizioni chiedono chiarezza sulla natura e la portata dei suoi contatti con il gruppo armato palestinese. Il governo israeliano, intanto, ha ribadito la sua posizione: "Priorità assoluta è il rilascio immediato degli 11 ostaggi ancora nelle mani di Hamas". Il portavoce militare ha dichiarato: "Siamo pronti a tutto per riportare a casa i nostri cittadini".
La spirale di violenza sembra inarrestabile. Gli appelli alla calma lanciati dalla comunità internazionale si scontrano con la crescente radicalizzazione delle posizioni sul campo. Un'ulteriore escalation potrebbe avere conseguenze disastrose per l'intera regione.
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