Ecco un possibile titolo alternativo: **Starmer mobilita i "volenterosi": Urge fermare Putin**

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"No ai suoi giochetti sull'accordo di Trump": Starmer attacca i "volenterosi": Basta con Putin
Londra, [Data odierna] - Il leader laburista Keir Starmer ha lanciato un duro attacco contro coloro che, a suo dire, continuano a flirtare con le politiche dell'era Trump e che non prendono sufficientemente sul serio la minaccia rappresentata da Vladimir Putin. L'occasione è stata un intervento pubblico, nel quale Starmer ha puntato il dito contro figure politiche, che seppur non nominate direttamente, sono state chiaramente identificate come appartenenti all'ala più conservatrice del Partito Conservatore e ad alcuni ambienti della destra europea.
"Non possiamo permetterci di farci distrarre da nostalgie per un passato che non esiste più," ha dichiarato Starmer, con un tono particolarmente acceso. "I giochetti sull'accordo di Trump, le strizzatine d'occhio a un certo tipo di nazionalismo, sono pericolosi e irresponsabili, soprattutto in un momento in cui l'Europa è chiamata a fronteggiare una minaccia esistenziale."
Starmer ha poi aggiunto che "chiunque, in questo momento, non prenda sul serio la minaccia posta da Putin, chiunque si illuda di poter fare affari con lui, è complice di un regime autoritario e sanguinario. Basta con le ambiguità, basta con i 'volenterosi' che cercano scorciatoie. Dobbiamo essere uniti e determinati nel sostenere l'Ucraina e nel difendere i nostri valori democratici."
Le dichiarazioni di Starmer arrivano in un momento di crescente tensione internazionale, con il conflitto in Ucraina che continua a infuriare e con le accuse di interferenze russe che si moltiplicano in diversi paesi europei. Il leader laburista ha ribadito la necessità di una risposta ferma e coordinata da parte della comunità internazionale, sottolineando l'importanza di rafforzare le sanzioni economiche contro la Russia e di fornire un sostegno militare e umanitario all'Ucraina.
Le parole di Starmer hanno suscitato immediate reazioni da parte dei diretti interessati, con alcuni esponenti conservatori che hanno respinto al mittente le accuse, definendole "strumentali e infondate". Il dibattito è aperto e promette di infiammare la scena politica britannica nei prossimi giorni.
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