Belgrado insorge: centomila manifestanti contro Vucic, "La corruzione uccide"

Belgrado in piazza: Centinaia di migliaia contro Vučić, la protesta più grande dal 2000
Belgrado, 26 agosto 2023 - Una marea umana, stimata in centinaia di migliaia di persone, ha invaso le strade di Belgrado ieri, dando vita ad una delle più imponenti manifestazioni di protesta degli ultimi decenni. Guidati dal movimento studentesco, i manifestanti hanno gridato slogan contro il presidente Aleksandar Vučić, accusandolo di corruzione e autoritarismo. La piazza principale si è trasformata in un fiume di bandiere serbe e striscioni con scritte inequivocabili: “La corruzione uccide”, “Vučić, vattene!”, “Giù le mani dalla Serbia!”.
L'atmosfera era carica di tensione ma anche di determinazione. La folla, composta da persone di tutte le età e provenienze, ha marciato pacificamente, esprimendo un malcontento diffuso nei confronti del governo e della sua gestione del paese. Molti giovani, intervistati sul posto, hanno sottolineato la necessità di un cambiamento radicale, di un futuro libero dalla corruzione e dalla mancanza di prospettive. “Non possiamo più tollerare questa situazione”, ha dichiarato una studentessa universitaria, “dobbiamo lottare per un futuro migliore, per una Serbia democratica”.
La portata della manifestazione ha superato di gran lunga le aspettative. Alcuni osservatori parlano di oltre 100.000 partecipanti, un numero che ricorda le proteste di massa che portarono alla caduta di Slobodan Milošević nel 2000. Questo evento segna un punto di svolta nella politica serba, dimostrando la crescente insofferenza nei confronti del governo di Vučić e la capacità della società civile di mobilitarsi in massa per chiedere un cambiamento. La protesta non si limita ad una semplice opposizione al governo, ma sembra esprimere una profonda crisi di fiducia nelle istituzioni e nel sistema politico.
Le immagini della manifestazione, diffuse sui social media, hanno fatto il giro del mondo, mostrando la straordinaria partecipazione e la determinazione dei manifestanti. La protesta di ieri rappresenta una sfida significativa per Vučić e il suo governo, che dovranno ora confrontarsi con la forza di un malcontento popolare che sembra essere destinato a durare.
Il futuro rimane incerto, ma una cosa è chiara: la Serbia è attraversata da una profonda crisi politica e sociale, e la protesta di ieri ha rappresentato un potente grido di allarme.
Seguiremo gli sviluppi della situazione.
(