Spariti i reperti del caso Garlasco a Pavia

Caso Garlasco: Distrutti i Reperti, Nuovo Scontro sulle Responsabilità
Un nuovo capitolo si apre nel caso Garlasco, a distanza di anni dall'omicidio di Chiara Poggi. La notizia, che ha scosso l'opinione pubblica, riguarda la distruzione dei reperti del Tribunale di Pavia, avvenuta nel 2022, come spesso accade dopo sentenze definitive. Questa decisione ha riacceso le polemiche, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, che, sottoposto a test del DNA, ha ribadito la sua innocenza.
La vicenda si complica ulteriormente con lo scontro tra l'avvocato di Alberto Stasi, attualmente in carcere per l'omicidio, e la difesa del nuovo indagato, Sempio. L'avvocato di Stasi ha espresso forti critiche sulla gestione del caso e sulla distruzione dei reperti, sostenendo che ciò impedisce una completa rivalutazione delle prove. La mancanza di accesso a questi elementi, secondo la difesa, compromette la possibilità di una piena verità giudiziaria e lascia spazio a dubbi e ipotesi non verificabili.
"È inaccettabile che i reperti siano stati distrutti", ha dichiarato l'avvocato di Stasi in una recente intervista, sottolineando l'importanza di tali elementi per un processo equo e trasparente. La distruzione dei reperti solleva interrogativi sulla gestione degli archivi giudiziari e sulle procedure di conservazione delle prove nei casi di omicidio, aprendo un dibattito sulle possibili riforme necessarie a garantire una maggiore tutela delle indagini future.
Andrea Sempio, dal canto suo, si è detto fiducioso che la verità emergerà. La sua sottoposizione ai test del DNA rappresenta un nuovo tassello investigativo, ma la distruzione dei reperti originali limita inevitabilmente le possibilità di confronto e di analisi. La vicenda evidenzia, ancora una volta, la complessità del caso Garlasco e le difficoltà nel raggiungere una verità definitiva, anche a distanza di anni dagli eventi.
La questione solleva interrogativi cruciali sul sistema giudiziario italiano, in particolare riguardo alle procedure di conservazione delle prove e alla necessità di una maggiore trasparenza nella gestione delle indagini. Si attende ora l'evoluzione delle indagini e le decisioni della magistratura, in un clima di forte tensione e con un'opinione pubblica ancora profondamente divisa. L'ombra del dubbio, alimentata dalla distruzione dei reperti, continua a aleggiare sul caso Garlasco.
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