Ferrari Trento: i dazi non fermano il vino italiano

Dazi USA sul vino: Ferrari Trento non teme, ma il conto arriva per i consumatori
Matteo Lunelli, Ceo di Ferrari Trento, e il presidente del Consorzio del Prosecco, Innocenzo Santarelli, commentano l'imposizione di nuovi dazi statunitensi sul vino italiano. Una situazione delicata, ma gli imprenditori italiani dimostrano una certa sicurezza.La recente decisione dell'amministrazione Biden di imporre nuovi dazi sul vino italiano ha sollevato un polverone nel settore. Ma la reazione dei produttori, almeno in alcuni casi, non sembra essere di panico. Matteo Lunelli, Ceo di Ferrari Trento, una delle aziende più prestigiose del settore, ha affermato: "È una vicenda delicata, senza dubbio. Stiamo parlando di un mercato importante per noi, e queste nuove barriere tariffarie creano complicazioni. Tuttavia, non ci spaventiamo. La nostra strategia rimane quella di investire sulla qualità e sul marchio. Quello che mi preoccupa di più è che, alla fine, il conto di queste tensioni commerciali lo pagheranno i consumatori americani, che si vedranno costretti a pagare di più per un prodotto di qualità eccellente".
Un'opinione più netta è stata espressa da Innocenzo Santarelli, presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC: "Questo Trump è un pazzo scatenato". Santarelli, riferendosi alle politiche commerciali dell'amministrazione precedente, ha sottolineato come i dazi rappresentino un ostacolo significativo per l'export, ma ha anche ribadito la fiducia nella capacità del settore di adattarsi e di continuare a competere sul mercato internazionale. "Il Prosecco, e il vino italiano in generale, ha un valore intrinseco che va oltre i dazi. La qualità, la storia, la tradizione, sono armi potenti che useremo per affrontare questa sfida", ha dichiarato Santarelli.
La posizione di Lunelli e Santarelli riflette un atteggiamento diffuso tra i produttori italiani di alta gamma: la convinzione nella forza del brand e la capacità di mantenere una posizione di mercato forte, anche in presenza di barriere tariffarie. Tuttavia, l'incertezza rimane e la necessità di una strategia di lungo termine, che tenga conto delle possibili evoluzioni della situazione politica ed economica internazionale, è fondamentale per la sopravvivenza e la crescita del settore vinicolo italiano negli Stati Uniti.
La questione dei dazi USA sul vino italiano è complessa e presenta diversi aspetti da approfondire. Le ricadute economiche a lungo termine sono ancora difficili da prevedere, ma la determinazione degli imprenditori italiani a difendere la propria posizione sul mercato americano rimane un elemento chiave. L'auspicio è che si trovi presto una soluzione che consenta di superare questa fase di tensione e di garantire la continuità degli scambi commerciali tra Italia e Stati Uniti, a beneficio di entrambi i paesi.
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