Erogazione pensioni all'estero: INPS intensifica i controlli anti-frode per i residenti fuori Italia.

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Il pianeta “pensionati all’estero” diviso in due: Inps a caccia dei furbetti!

L'INPS ha intensificato i controlli sui pensionati residenti all'estero, portando a una divisione netta: chi adempie e chi rischia la sospensione dell'assegno. La verifica dell'esistenza in vita, un processo apparentemente semplice, si è rivelata una sfida complessa, piena di insidie burocratiche.BRCosa fare e con quali tempi?BRQuest'anno, l'INPS ha fissato scadenze precise. I pensionati che risiedono in paesi al di fuori dell'Europa, dell'Australia e del Nord America devono presentare la prova di esistenza in vita entro un determinato termine, pena la sospensione del pagamento. Il modulo specifico, fornito da Citibank N.A., l'istituto di credito incaricato dall'INPS, deve essere compilato, firmato e autenticato da un funzionario dell'ambasciata o del consolato italiano, da un pubblico ufficiale riconosciuto nel paese di residenza, o da un patronato italiano all'estero.BRL'obiettivo dell'INPS: smascherare le frodi.BRL'operazione trasparenza, mirata a prevenire indebite percezioni di pensioni, ha portato alla luce situazioni irregolari. In alcuni casi, gli eredi continuavano a riscuotere la pensione di un defunto, in altri, la persona non era più rintracciabile. L'INPS, in collaborazione con le autorità consolari, sta setacciando le posizioni più a rischio.BRLe insidie burocratiche.BRNonostante la buona volontà, molti pensionati si sono trovati di fronte a difficoltà concrete: moduli smarriti, difficoltà a ottenere l'autenticazione, comunicazioni poco chiare. L'INPS ha predisposto un servizio di assistenza dedicato, ma la mole di lavoro è enorme e le segnalazioni di disagi non mancano.BRPer evitare la sospensione dell'assegno, è fondamentale agire tempestivamente, reperire il modulo corretto e seguire scrupolosamente le istruzioni.```

(14-03-2025 04:50)