**Bagnoli: L'odissea di un cittadino tra le mura compromesse della sua abitazione.**

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"La scossa è stata una bomba": la paura scuote Bagnoli
Bagnoli - "È stata una bomba, non un terremoto. Un boato sordo, poi tutto ha tremato. Non ne possiamo più". Così Pietro, uno dei tanti residenti di Bagnoli, descrive la scossa di terremoto che ha colpito la zona giovedì scorso. La sua voce, roca e segnata dalla stanchezza, è lo specchio di un'intera comunità esasperata da una situazione che sembra non trovare mai una soluzione.
Siamo entrati nella casa di Pietro, una modesta abitazione in una delle vie più colpite del quartiere. Le crepe sui muri sono evidenti, un segno tangibile della violenza del sisma. "Guardi qui", ci dice indicando una fessura che percorre l'intera parete del soggiorno, "si è allargata con l'ultima scossa. Abbiamo paura che crolli tutto da un momento all'altro". BR Pietro, come molti altri abitanti, vive in uno stato di ansia continua. Le scosse, anche quelle di lieve entità, riaccendono il terrore e la paura di perdere tutto. BR "Non dormiamo più la notte", confessa la moglie di Pietro, "al minimo rumore sobbalziamo. Questa non è vita".
La situazione a Bagnoli è complessa. Le cause del terremoto sono ancora oggetto di studio, ma molti puntano il dito contro le attività industriali del passato e la fragilità del sottosuolo. La comunità chiede a gran voce interventi urgenti per la messa in sicurezza degli edifici e un piano di prevenzione efficace. BR "Non vogliamo promesse, vogliamo fatti", conclude Pietro con un filo di voce. "Vogliamo tornare a vivere serenamente nelle nostre case, senza la paura costante di un'altra 'bomba'".
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