L'ombra di Alberto Stasi: ufficio, vita, silenzio.

La doppia vita di Alberto Stasi: tra celle e fogli excel

Alberto Stasi, 41 anni, conduce un'esistenza che definire “paradossale” è riduttivo. Un'esistenza scandita da un ritmo preciso, quasi militaresco, che alterna la reclusione tra le mura di un carcere alla routine di un ufficio. Una vita, quella di Stasi, che si snoda tra celle e fogli excel, una quotidianità invisibile, lontana dai riflettori e dai clamori mediatici che lo hanno accompagnato in passato. Nonostante la condanna per l'omicidio di Chiara Poggi, Stasi continua a lavorare, mantenendo un profilo estremamente basso e una vita disciplinata, quasi come un meccanismo perfettamente oliato.

"Abitudinario e regolare", così viene descritto da chi lo conosce, anche se solo superficialmente, durante il suo periodo di lavoro. La sua presenza è discreta, quasi evanescente. Non cerca l'attenzione, anzi, la evita con cura. Si concentra sul suo compito, svolgendolo con precisione e senza lasciare spazio a imprevisti o deviazioni dalla norma. Un comportamento che sembra una risposta, forse inconscia, al caos e alla drammaticità del suo passato.

La sua giornata tipo è un susseguirsi di azioni precise e prevedibili: la sveglia, il lavoro, il ritorno in cella. Nessun eccesso, nessuna fuga dalla routine. Un'esistenza apparentemente priva di emozioni, o forse, più semplicemente, un tentativo di sopravvivere a un peso insopportabile, una gabbia di cui non riesce a liberarsi. Il contrasto tra la vita all'interno delle mura carcerarie e quella, apparentemente normale, che conduce fuori, è sconcertante.

Il caso Stasi, infatti, continua a generare dibattito e interrogativi. La sua condanna, le vicende giudiziarie, la storia di Chiara Poggi, restano eventi indelebili nella memoria collettiva. Ma la vita di Alberto Stasi, oggi, si svolge al di là dei riflettori, in un limbo tra pena e lavoro, tra passato e presente. Un uomo che cerca, forse, di trovare un equilibrio in un mondo che lo ha condannato, ma che continua a esistere, in un modo unico e silenzioso.

La sua storia, un monito sulla fragilità della vita e sulla complessità della giustizia, continua a interrogarci sulla natura umana e sulle sue contraddizioni. Un enigma che, probabilmente, resterà irrisolto, nascosto tra le righe di un'esistenza che si sviluppa in un silenzio assordante. (link a sito esterno).

(14-03-2025 01:00)