Lilin minaccia Luca e Paolo: "Glieli spaccherei"

Lilin contro Luca e Paolo: minacce dopo le battute su Mattarella

La polemica sulle battute di Luca e Paolo, rivolte alla raccolta firme per la rimozione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha raggiunto un nuovo, preoccupante livello. Lo scrittore filorusso Edoardo Lilin, noto per le sue posizioni controverse, ha infatti espresso parole di violenza inaudita nei confronti dei due comici.

Su un post sui social media, Lilin ha scritto: “Sfonderei il cranio all’uno e all’altro”. Una dichiarazione che non lascia spazio ad interpretazioni e che ha immediatamente suscitato sdegno e condanna da parte di molti utenti. La gravità delle parole di Lilin è evidente, rappresentando una chiara minaccia di violenza fisica.

La reazione del pubblico è stata immediata e divisa. Mentre molti hanno condannato senza mezzi termini le parole dello scrittore, altri hanno difeso il diritto alla satira, anche se ritenuta di cattivo gusto. Il dibattito si è acceso anche sulla legittimità della raccolta firme contro il Presidente, con posizioni fortemente contrapposte. La vicenda evidenzia la crescente polarizzazione del dibattito pubblico e la difficoltà di mantenere un tono civile anche di fronte a posizioni differenti.

Luca e Paolo, al momento, non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle minacce ricevute. Resta da capire se verrà presentata una denuncia alle autorità competenti. L'episodio solleva interrogativi importanti sulla libertà di espressione e sui limiti della satira, soprattutto quando questa sfocia in attacchi personali e incita alla violenza. Il clima di tensione sociale, acuito anche dagli eventi internazionali, sembra aver reso il dibattito pubblico ancora più acceso e fragile.

È fondamentale, in un momento come questo, promuovere il dialogo civile e il rispetto reciproco, anche di fronte a opinioni divergenti. Le parole di Lilin, invece, rappresentano un pericoloso esempio di intolleranza e violenza verbale che non può essere sottovalutata. La questione ora è nelle mani delle autorità competenti, chiamate a valutare la gravità delle minacce e ad adottare i provvedimenti necessari. L'auspicio è che episodi simili non si ripetano, e che il dibattito pubblico possa tornare a essere un luogo di confronto costruttivo e rispettoso.

(14-03-2025 11:59)