Cronistoria dei terremoti più intensi ai Campi Flegrei

Campi Flegrei: un gigante addormentato si muove?

Napoli torna a guardare con apprensione ai Campi Flegrei. La terra trema, un sussulto che riporta alla memoria eventi drammatici del passato e riaccende la preoccupazione per un futuro incerto. Non si tratta di una semplice scossa, ma di un'attività bradisismica in costante aumento, iniziata nel 2005 e che negli ultimi mesi sta mostrando segni di intensificazione, con un incremento del sollevamento del suolo e un aumento della frequenza e dell'intensità delle scosse sismiche.

La storia dei Campi Flegrei è costellata di eruzioni catastrofiche. Due in particolare segnano la memoria geologica: quella avvenuta circa 40.000 anni fa, di proporzioni enormi, e quella di circa 15.000 anni fa, anch'essa di grande impatto sul territorio. Eventi che hanno plasmato il paesaggio e lasciato un'impronta indelebile nella storia della regione. E poi c'è la nascita di Monte Nuovo nel 1538, un'eruzione improvvisa e violenta che testimonia la vivacità geologica di quest'area.

La memoria collettiva napoletana ricorda bene anche il periodo 1982-1984, quando una forte crisi bradisismica provocò evacuazioni e allarme diffuso. Quel periodo lasciò un segno profondo nella popolazione, rendendola particolarmente sensibile alle nuove manifestazioni di attività vulcanica.

Oggi, l'attenzione degli scienziati è massima. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) monitora costantemente l'area, analizzando i dati provenienti da una fitta rete di strumenti. Le misurazioni indicano un'accelerazione del fenomeno bradisismico, con scosse di terremoto più violente negli ultimi mesi. Si tratta di un'attività complessa, difficile da prevedere con precisione, che richiede uno studio attento e costante.

La popolazione, tra preoccupazione e rassegnazione, attende fiduciosa il lavoro degli esperti. La sfida è quella di conciliare la necessità di garantire la sicurezza pubblica con la vita quotidiana di una metropoli che si sviluppa su un territorio geologicamente complesso e attivo. L'informazione chiara e trasparente è fondamentale per gestire al meglio questa situazione, permettendo a cittadini e istituzioni di prepararsi ad affrontare eventuali scenari futuri.

La situazione richiede una sorveglianza continua e un'analisi attenta dei dati scientifici. Solo attraverso la ricerca e la condivisione delle conoscenze sarà possibile ridurre l'incertezza e proteggere la popolazione dai rischi connessi all'attività dei Campi Flegrei.
Per approfondire: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

(13-03-2025 09:37)