Campi Flegrei: dopo il terremoto, l'urgenza di una soluzione

Terremoto a Napoli: La silenziosa emergenza dei Campi Flegrei

L'intensa attività sismica che sta interessando la zona dei Campi Flegrei non viene percepita come un'emergenza vera e propria. Mentre la terra trema, con scosse sempre più frequenti e talvolta percepibili distintamente dalla popolazione, sembra esserci una sorta di rassegnazione, un'accettazione passiva del rischio. Chi esprime preoccupazione o paura, viene spesso zittito con un'amara constatazione: "Doveva aspettarselo". Questa percezione diffusa, un'ombra di fatalismo che aleggia su una popolazione abituata a convivere con un vulcano attivo, è profondamente preoccupante.
La frase "fate presto: qualcuno assolva il peccato originale dei Campi Flegrei", che circola nei social media e nei commenti online, riassume efficacemente questo senso di frustrazione e di abbandono. Si tratta di un grido di allarme, di una richiesta di maggiore attenzione e di interventi concreti da parte delle istituzioni. Non si tratta solo di monitoraggio scientifico, per quanto indispensabile, ma anche di una pianificazione seria ed efficace di misure di protezione civile, di informazione trasparente e continua alla popolazione e di una gestione del rischio che vada oltre la semplice accettazione passiva.
L'INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, continua il suo monitoraggio costante, fornendo dati e informazioni sull'attività sismica. Ma è sufficiente? La frequenza delle scosse, anche di lieve entità, genera ansia e incertezza, alimentando il senso di precarietà che sta crescendo tra i cittadini. La popolazione ha il diritto di sentirsi tutelata, di sapere quali sono i piani di emergenza, di essere preparata ad affrontare un'eventualità che, anche se non imminente, è comunque reale e potenzialmente devastante.
Il "peccato originale" citato nei commenti non è un'iperbole. Si riferisce all'urgenza di una gestione responsabile e lungimirante del rischio vulcanico, di investimenti adeguati nella ricerca e nella protezione civile, e di una comunicazione chiara e costante con la popolazione. Non si può continuare ad affrontare la questione con una logica emergenziale che si attiva solo dopo il disastro. È necessario un cambio di passo, un'assunzione di responsabilità collettiva che ponga la sicurezza dei cittadini al centro di ogni decisione. È ora di affrontare il problema non come un'eventualità lontana, ma come la realtà complessa e delicata che è, preparandosi ad ogni evenienza e fornendo alla popolazione strumenti, informazioni e soprattutto, la tranquillità derivante dalla consapevolezza che le istituzioni sono al loro fianco.
È possibile approfondire la situazione sismica attuale consultando il sito ufficiale dell'INGV.

(13-03-2025 10:49)