Meloni frena sull'antitrumpismo: malumori nella maggioranza.
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Tensioni a Palazzo Chigi: Frenata sulla Risoluzione Ucraina e Distinguo di Meloni
ROMA - Giorni di fibrillazione a Palazzo Chigi. La notizia di un presunto raffreddamento da parte del governo italiano nei confronti di una risoluzione a sostegno dell'Ucraina ha scatenato un'ondata di reazioni. Fonti interne confermano che Palazzo Chigi ha avviato un contatto diretto con Kiev per chiarire la propria posizione e ribadire il sostegno all'integrità territoriale ucraina, pur manifestando alcune perplessità sulla formulazione specifica della risoluzione.
Parallelamente, la premier Giorgia Meloni ha partecipato a una call convocata dal leader laburista britannico Keir Starmer, in cui ha espresso la necessità di un approccio più ampio alla crisi ucraina. "Non si parli solo di truppe," avrebbe sottolineato Meloni, auspicando un focus maggiore sulle soluzioni diplomatiche e sul coinvolgimento di tutti gli attori internazionali.
Ma le tensioni non si limitano al fronte ucraino. Meloni ha espresso un certo disappunto per gli "attacchi a Trump", innescando l'irritazione di alcuni esponenti politici che vedono in questa posizione una potenziale ambiguità nella collocazione internazionale dell'Italia. Questo distinguo ha alimentato le critiche dei cosiddetti "volenterosi", ovvero quei Paesi che si sono mostrati particolarmente attivi nel sostegno all'Ucraina e nella condanna dell'aggressore russo. Le prossime settimane si preannunciano decisive per capire se queste divergenze potranno essere superate e quale sarà la linea politica del governo italiano in ambito internazionale.
Rimane da vedere se e come queste tensioni interne influenzeranno la futura politica estera del governo.
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