Dubbi sul DNA a Garlasco: la perizia contestata
Garlasco: L'ex perito genetista boccia il DNA, "Materiale scarso, ipotesi impossibile"
MILANO - Il caso di Garlasco torna a far parlare di sé. Un'affermazione clamorosa arriva da un ex perito genetista coinvolto nelle indagini: il materiale genetico analizzato sarebbe stato insufficiente a formulare una qualsiasi ipotesi sull'identità dell'assassino.
Secondo quanto dichiarato dall'esperto, il DNA repertato sulla scena del crimine era di qualità troppo scarsa per consentire un'analisi accurata e affidabile. "Il materiale genetico a disposizione era frammentario e degradato", ha spiegato il genetista, "rendendo impossibile ricavare un profilo genetico completo e utilizzabile per identificare un individuo". Questa dichiarazione getta nuova luce sul caso, sollevando interrogativi sulle procedure investigative seguite in passato e sulle possibili conseguenze sull'iter giudiziario.
La mancanza di un profilo genetico chiaro potrebbe aver compromesso la possibilità di identificare il responsabile dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. L'importanza del DNA nelle indagini moderne è innegabile, e la sua scarsa qualità o quantità può rappresentare un ostacolo insormontabile nell'identificazione del colpevole. La testimonianza dell'ex perito solleva quindi preoccupazioni sulla gestione delle prove scientifiche in un caso di così grande rilevanza mediatica e giudiziaria.
L'ex perito, pur non entrando nel merito delle conclusioni giudiziarie passate, ha sottolineato la necessità di una maggiore attenzione nella raccolta e nella conservazione delle prove genetiche, soprattutto in casi complessi come quello di Garlasco. "La qualità del DNA è fondamentale", ha affermato, "e un'analisi superficiale o con materiale degradato può portare a risultati inutili o addirittura fuorvianti".
La dichiarazione dell'ex perito riapre il dibattito sulla gestione delle prove scientifiche nel caso Garlasco e solleva nuove domande che potrebbero richiedere ulteriori approfondimenti investigativi. Si attendono ora ulteriori sviluppi e possibili reazioni da parte delle autorità competenti. L'opinione pubblica, nel frattempo, rimane in attesa di ulteriori chiarimenti su un caso che continua a generare forti emozioni e discussioni a distanza di anni.
La vicenda evidenzia l'importanza di una corretta gestione delle prove scientifiche e l'incidenza di una loro eventuale incompletezza o degradazione sull'esito delle indagini. Un aspetto che merita una riflessione approfondita per evitare possibili errori in future investigazioni.
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