Napoli trema: allarme sisma a Pozzuoli, accelerazioni senza precedenti
La Notte del Terrore a Napoli: "Peggio del 1980", Urlano i Senza Tetto
Il terremoto che ha colpito la zona flegrea nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2023 ha lasciato una scia di paura e devastazione, ma la sofferenza più profonda si legge negli occhi di chi ha trascorso le ore più buie in strada. Testimonianze raccolte tra i senza tetto raccontano di una violenza inaudita, persino peggiore del tragico sisma dell'Irpinia del 1980.
"Non ho mai provato una paura così intensa", racconta Giovanni, un uomo di 50 anni che dorme abitualmente sotto un portico a Pozzuoli. "Il terreno tremava in modo incessante, un boato continuo che ti entrava nelle ossa. Sembrava che la terra si spaccasse, non riuscivo a stare in piedi. È stato terribile, molto peggio di quello che ricordo del 1980, anche se ero piccolo."
Le scosse, di intensità significativa, hanno messo a dura prova la resistenza di chi già vive in condizioni di precarietà estrema. Molti hanno trascorso la notte in preda al panico, senza un luogo sicuro dove trovare rifugio. La mancanza di un tetto sopra la testa amplifica l'angoscia di un evento sismico, trasformando un momento già di per sé traumatico in una vera e propria lotta per la sopravvivenza.
Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, ha confermato l'eccezionalità dell'evento sismico: "Abbiamo registrato accelerazioni del terreno di intensità mai vista prima. Stiamo monitorando costantemente la situazione e garantendo assistenza alla popolazione." Le sue parole, seppur rassicuranti, non riescono a cancellare lo spettro di terrore che aleggia ancora nella memoria di chi ha vissuto la notte del terremoto in strada.
La Protezione Civile è impegnata a fornire assistenza alle persone senza dimora, offrendo riparo temporaneo e beni di prima necessità. Tuttavia, la gravità della situazione evidenzia la fragilità di una parte della popolazione particolarmente vulnerabile. L'emergenza terremoto, infatti, mette in luce la necessità di politiche sociali più incisive per garantire un alloggio dignitoso a tutti, evitando che situazioni come quella vissuta nella notte tra il 2 e il 3 ottobre si ripetano in futuro. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sta continuando a monitorare l'attività sismica nella zona.
La ricostruzione dei danni è ancora in corso, ma è chiaro che la scossa ha lasciato profonde ferite non solo nelle strutture, ma anche nel cuore di una comunità già provata. La paura di chi ha passato la notte in strada è una testimonianza eloquente della vulnerabilità umana di fronte alla forza della natura, e di come le disuguaglianze sociali possano amplificare le conseguenze di un evento tragico.
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