Ecco una possibile riformulazione: **Gerusalemme: la polizia censura i libri sulla pace.**
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Gerusalemme: Libreria "Educational Bookshop" nel mirino, libri di pace sequestrati
Gerusalemme - Per la seconda volta in meno di un mese, la libreria "Educational Bookshop", situata nel cuore di Gerusalemme e specializzata in volumi in arabo ed ebraico sul conflitto israelo-palestinese, è stata oggetto di un blitz delle forze dell'ordine. Il motivo? La vendita di libri considerati, a quanto pare, problematici.
L'operazione, avvenuta nella mattinata di oggi, ha portato al sequestro di diversi volumi e all'arresto del proprietario, senza, a quanto si apprende, la presentazione di un mandato. Secondo fonti legali che preferiscono rimanere anonime, l'azione sarebbe stata giustificata dall'applicazione della legge "antiterrorismo".
La notizia ha suscitato immediate reazioni da parte di intellettuali e attivisti per i diritti umani, che denunciano un'escalation della repressione nei confronti della libertà di espressione. "È inaccettabile che libri che promuovono il dialogo e la comprensione reciproca vengano etichettati come 'terroristici'", ha dichiarato un portavoce di un'associazione locale. "Questi libri non incitano all'odio, ma offrono prospettive diverse e cruciali per comprendere un conflitto complesso."
La libreria "Educational Bookshop" è da tempo un punto di riferimento per chi cerca una narrativa alternativa rispetto a quella dominante, offrendo testi che analizzano il conflitto da entrambe le prospettive. Il sequestro di questi volumi, e l'arresto del proprietario, sollevano seri interrogativi sul futuro della libertà di parola a Gerusalemme e sulla possibilità di un dibattito aperto e informato sul conflitto israelo-palestinese. BR L'articolo è stato redatto sulla base di informazioni raccolte direttamente da fonti presenti a Gerusalemme e da dichiarazioni pubbliche di associazioni per la tutela dei diritti umani.
Ulteriori dettagli e sviluppi saranno comunicati non appena disponibili.
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