Il delatore delle Brigate Rosse: undici impronte sul memoriale di Azzolini

Ottantaduenne confessa: era alla sparatoria di Cascina Spiotta

Un ottantaduenne si è costituito ieri in tribunale, ammettendo la sua partecipazione alla tragica sparatoria di Cascina Spiotta, avvenuta durante gli anni di piombo, in cui persero la vita il carabiniere D’Alfonso e la brigatista Mara Cagol. La confessione, giunta a distanza di decenni, getta nuova luce su uno degli episodi più oscuri della storia italiana. L'uomo, identificato come Azzolini, ex membro delle Brigate Rosse, ha rotto il silenzio dopo anni di silenzio, rivelando il suo ruolo nell'agguato.

Ma la verità, almeno per gli investigatori, non era del tutto inedita. Grazie alle moderne tecniche di analisi delle impronte digitali, applicate ad un memoriale anonimo riemerso recentemente dagli archivi dell’epoca, gli inquirenti avevano già individuato Azzolini come probabile partecipante all'azione. Undici impronte digitali, perfettamente corrispondenti a quelle dell'ottantaduenne, sono state infatti rinvenute sul documento, confermando i sospetti già alimentati da testimonianze e indizi raccolti nel corso degli anni.

La confessione di Azzolini rappresenta un tassello fondamentale per ricostruire con maggiore precisione gli eventi di quella tragica giornata. L'analisi del memoriale, ritrovato grazie al lavoro di ricerca di alcuni storici, ha permesso di ricostruire dettagliatamente le dinamiche dell'azione, contribuendo ad illuminare gli aspetti ancora oscuri della vicenda. Le nuove tecnologie, in questo caso l'analisi avanzata delle impronte digitali, hanno giocato un ruolo determinante nell'individuare Azzolini e portare alla luce la sua partecipazione alla sparatoria.

L'importanza di questo caso risiede nella dimostrazione del continuo impegno delle forze dell'ordine nella ricerca della verità, anche a distanza di decenni. La risoluzione di questo caso, grazie anche alle nuove tecnologie, rappresenta un messaggio forte: la giustizia, anche se tardiva, può arrivare. La confessione di Azzolini apre ora la strada a nuove indagini e alla possibilità di fare piena luce su quanto avvenuto a Cascina Spiotta, chiudendo, forse, un capitolo doloroso della storia italiana.

Le indagini proseguono per accertare eventuali altri coinvolti e ricostruire con precisione il ruolo di ciascuno dei partecipanti all'agguato. L'auspicio è che questa confessione possa portare conforto alle famiglie delle vittime e contribuire a una maggiore comprensione di un periodo storico complesso e drammatico.

(12-03-2025 01:00)