Guerra dei dazi: Europa replica agli Usa con 26 miliardi di contromisure. Trump: "La vittoria sarà nostra"
Guerra dei dazi: Stati Uniti contro il mondo
La risposta alle tariffe americane del 25% su acciaio e alluminio è iniziata. Da oggi, gli Stati Uniti hanno messo in atto le nuove misure protezionistiche, scatenando una reazione a catena di ritorsioni da parte dei principali partner commerciali. La prima fase, entrata in vigore ad inizio aprile, colpisce barche, bourbon e motociclette, aprendo la strada a una seconda ondata che includerà tessili, prodotti agricoli e altri beni. La decisione di Trump sta provocando un'ondata di proteste internazionali.
La Cina e il Giappone hanno espresso la loro profonda preoccupazione, minacciando ritorsioni altrettanto severe. Le autorità cinesi hanno già annunciato dazi su prodotti americani per un valore di miliardi di dollari, mentre il Giappone si sta preparando a rispondere con contromisure mirate. Anche la situazione tra Stati Uniti e Unione Europea è tesa. L'Ue ha annunciato contromisure su prodotti americani per un valore di 26 miliardi di dollari, in risposta ai dazi americani che colpiscono pesantemente il settore siderurgico europeo.
Il Canada, stretto alleato degli Stati Uniti, non è rimasto a guardare. Ottawa ha imposto dazi su 20,7 miliardi di dollari di prodotti americani, in un chiaro segnale di disappunto per la decisione di Trump. Il Primo Ministro canadese ha sottolineato la necessità di difendere gli interessi del proprio paese e ha promesso di continuare a combattere per una soluzione equa e reciprocamente vantaggiosa.
Il Regno Unito, nonostante la Brexit, si trova coinvolto nella controversia. Il governo britannico sta cercando di negoziare con gli Stati Uniti per ridurre l'impatto negativo dei dazi sulle esportazioni britanniche. La situazione è complessa e le trattative sono in corso.
Donald Trump, da parte sua, rimane fiducioso e ha dichiarato: “Vinceremo noi”. Tuttavia, questa guerra commerciale rischia di avere conseguenze economiche devastanti su scala globale, con un impatto negativo su consumatori, aziende e mercati finanziari. Le prospettive per il futuro appaiono incerte, e la risoluzione della controversia appare ancora lontana. L'escalation della situazione continua ad essere monitorata con attenzione dai mercati internazionali, in attesa di capire come si evolverà la situazione nei prossimi mesi. L'impatto su settori cruciali come quello automobilistico e agricolo è ancora da valutare a pieno.
Le tensioni commerciali potrebbero influenzare anche le relazioni geopolitiche tra le nazioni coinvolte, creando un clima di incertezza e instabilità a livello internazionale. La comunità internazionale segue con apprensione la situazione, auspicando una rapida risoluzione della crisi attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale.
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