Ecco un titolo alternativo: **Rimpatri dei migranti irregolari: l'UE guarda all'Albania per stringere accordi con Paesi terzi.**
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Europa guarda al modello Albania per i rimpatri dei migranti irregolari
Bruxelles, l'Unione Europea è sempre più orientata a replicare il modello Albania per la gestione dei flussi migratori irregolari e i rimpatri. L'accordo siglato tra Roma e Tirana, che prevede la costruzione di centri di accoglienza e trattenimento in territorio albanese per i migranti soccorsi in mare dalle autorità italiane, sta diventando un punto di riferimento per diverse capitali europee.
La Commissione Europea, pur mantenendo un approccio cauto, ha riconosciuto la necessità di esplorare soluzioni innovative per affrontare la pressione migratoria. L'idea di stringere accordi con Paesi terzi per esternalizzare le procedure di asilo e i rimpatri sta guadagnando consensi, soprattutto tra i Paesi membri più esposti alle rotte migratorie del Mediterraneo. Diversi funzionari europei hanno espresso interesse verso l'accordo Italia-Albania, considerato un possibile banco di prova per future iniziative a livello comunitario.
Le discussioni a Bruxelles si concentrano sulla possibilità di replicare lo schema albanese anche con altri Paesi extra-UE, in particolare quelli del Nord Africa. L'obiettivo è quello di creare una rete di accordi che consentano di gestire in modo più efficace i flussi migratori, ridurre gli sbarchi irregolari e accelerare le procedure di rimpatrio per coloro che non hanno diritto all'asilo. Restano, tuttavia, numerosi interrogativi sul piano giuridico, logistico e sui costi di tali operazioni. Organizzazioni per i diritti umani hanno già espresso forti preoccupazioni riguardo al rispetto dei diritti fondamentali dei migranti nei Paesi terzi coinvolti negli accordi.
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