Delitto di Garlasco: Stasi grida la sua innocenza dietro le sbarre.

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Alberto Stasi: Dalla Cella al Bilancio, la Battaglia per l'Innocenza Continua

Bollate, Milano - Un'esistenza divisa, un confine netto tra il giorno e la notte. Alberto Stasi, condannato a sedici anni per l'omicidio di Garlasco, ha intrapreso un percorso di reinserimento sociale che lo vede impegnato come contabile durante le ore diurne, per poi far ritorno nella sua cella al calar del sole. Una routine che si ripete dal 2023, un anno spartiacque nella sua controversa vicenda.

"La mia coscienza è leggera, dormo tranquillo" - ha dichiarato Stasi, attraverso il suo legale, l'avvocato Laura Panciroli - "Sono innocente e so aspettare. La verità verrà a galla." Parole che risuonano con forza, a quasi vent'anni dal delitto che ha sconvolto l'opinione pubblica.

Il lavoro esterno, autorizzato dalle autorità competenti, rappresenta un'opportunità di riscatto e un passo verso una possibile libertà anticipata. Un'occasione per dimostrare la sua affidabilità e buona condotta. Ma soprattutto, un modo per tenersi impegnato e non lasciarsi sopraffare dalla detenzione.

La vicenda di Stasi continua a dividere l'opinione pubblica. C'è chi lo considera colpevole, chi nutre ancora dubbi sulla sua responsabilità. Nel frattempo, lui si aggrappa alla speranza di una revisione del processo, un ultimo tentativo per dimostrare la sua innocenza e riappropriarsi della sua vita. La sua difesa non ha mai smesso di cercare nuove prove e indizi che possano ribaltare la sentenza. Il caso Stasi, quindi, resta aperto, un nodo irrisolto nella cronaca nera italiana.

Resta da vedere se questa nuova fase della sua vita, tra bilanci e sbarre, porterà a nuovi sviluppi nel caso. Per ora, Alberto Stasi continua a lavorare, a sperare e ad attendere, convinto che la giustizia, prima o poi, farà il suo corso.

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(12-03-2025 01:00)