Da oggi, tariffe Usa su acciaio e alluminio.
Trump: Nessuna eccezione, dazi su acciaio e alluminio in vigore
Gli Stati Uniti procedono con l'imposizione di dazi sull'acciaio e sull'alluminio, senza deroghe per alcun Paese. Il presidente Donald Trump, confermando la sua linea dura in materia di commercio internazionale, ha ribadito la sua determinazione a proteggere l'industria americana, nonostante le forti pressioni internazionali e le possibili ripercussioni negative sull'economia globale.
"Non ci saranno eccezioni, né esenzioni", ha dichiarato Trump in un comunicato stampa, sottolineando la necessità di contrastare quello che definisce un "ingiustificato dumping" di acciaio e alluminio da parte di altri Paesi. La decisione, presa a marzo di quest'anno, prevede l'applicazione di un dazio del 25% sull'acciaio importato e del 10% sull'alluminio.
La misura ha già suscitato forti proteste da parte di numerosi Paesi, tra cui Canada, Messico e Unione Europea, che hanno minacciato ritorsioni commerciali. L'Unione Europea, in particolare, ha annunciato l'introduzione di dazi su una serie di prodotti americani, tra cui motociclette Harley-Davidson e bourbon, in risposta alle misure protezionistiche di Washington. Queste contromisure rischiano di innescare una vera e propria guerra commerciale, con conseguenze imprevedibili per l'economia mondiale.
L'impatto sui mercati internazionali è già evidente. Le quotazioni dell'acciaio e dell'alluminio sono aumentate, mentre le borse di tutto il mondo hanno reagito con incertezza alla decisione di Trump. Molte aziende, soprattutto quelle del settore automobilistico, si trovano ora a dover affrontare maggiori costi di produzione, con il rischio di ripercussioni sui prezzi al consumo.
Il governo americano, tuttavia, si mostra fiducioso che le misure adottate porteranno a un rafforzamento dell'industria siderurgica nazionale e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Resta da vedere se questa strategia si rivelerà efficace nel lungo termine o se, al contrario, causerà maggiori danni all'economia americana e globale. La situazione rimane estremamente fluida e l'evoluzione degli eventi sarà seguita con attenzione dalle istituzioni internazionali e dagli operatori economici di tutto il mondo.
La decisione di Trump alimenta il dibattito sulla globalizzazione e sul protezionismo, sollevando interrogativi sul futuro del libero scambio e sulla capacità dei governi di gestire le tensioni commerciali in un mondo sempre più interconnesso. Il rischio di una escalation protezionistica, con conseguenze potenzialmente devastanti per l'economia globale, rimane alto.
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