Sgarbi e la stazione dell'anima: un treno immobile.

La malinconica lezione di Sgarbi: "La mia depressione è un treno fermo in un luogo ignoto"

Vittorio Sgarbi, critico d’arte e personaggio televisivo di fama nazionale, ha concesso una lunga e toccante intervista a pochi giorni dal suo ritorno a casa dopo un ricovero in clinica per una grave depressione. In una chiacchierata nella sua abitazione romana, tra le mura colme di arte e storia, lo storico dell'arte ha descritto con cruda sincerità il periodo buio che ha attraversato.

"È stato come trovarsi su un treno fermo in un luogo ignoto", ha confidato Sgarbi, la voce segnata da una palpabile stanchezza, ma con un velo di ritrovata lucidità. "Un’esperienza che ti isola, ti fa sentire distante da tutto e da tutti, anche dalle cose che normalmente ti danno gioia, come l'arte stessa." Le visite successive in clinica, dopo la fase iniziale del ricovero, sono state descritte come momenti di riflessione profonda, di introspezione necessaria per affrontare la malattia.

Non si tratta di un semplice periodo di sconforto, ma di una vera e propria battaglia contro una depressione profonda, che ha richiesto un supporto medico specialistico e un percorso di cura impegnativo. Sgarbi, noto per la sua verve e la sua passionalità, ha mostrato una fragilità inaspettata, ma anche una determinazione a superare questo momento difficile.

Il ritorno a casa, tra i suoi quadri e i suoi libri, sembra rappresentare un passo importante nel suo percorso di guarigione. "La casa, la mia casa romana, è un luogo di conforto, un rifugio dove posso riprendere contatto con me stesso e con le mie passioni", ha affermato, aggiungendo con un sorriso lieve: "Anche se ammetto che la prospettiva di riordinare la mia biblioteca, dopo tutto questo tempo, è alquanto scoraggiante!"

L’esperienza vissuta da Sgarbi rappresenta una toccante testimonianza sulla fragilità umana, anche nelle personalità più forti e determinate. Un monito a prestare attenzione al benessere psicologico, a non sottovalutare i sintomi della depressione e a cercare aiuto quando necessario. La sua confessione pubblica, lontana dall’immagine spesso provocatoria che lo contraddistingue, è un gesto di coraggio e di speranza, un invito a rompere il silenzio che spesso circonda questa malattia.

Il messaggio che traspare è chiaro: anche chi vive nella luce dei riflettori, circondato dalla bellezza e dall’ammirazione, può cadere nell'oscurità della depressione. E la guarigione è possibile, con la giusta cura e il supporto adeguato.

(11-03-2025 08:27)