L'omicidio Rizzotto: la lotta per la terra in Sicilia.

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R50: L'eco di Placido Rizzotto risuona ancora oggi

Cinquant'anni dopo la sua scomparsa, il ricordo di Placido Rizzotto, sindacalista assassinato il 10 marzo 1948, è più vivo che mai. Un articolo del 2009 ripercorreva le tappe della sua lotta contro il latifondo siciliano, un sistema che opprimeva i contadini e alimentava la miseria. Oggi, nel 2024, le sue battaglie per la giustizia sociale e la redistribuzione della terra continuano ad ispirare movimenti e attivisti.

Rizzotto, un comunista dalla parte degli ultimi, si era schierato apertamente contro i soprusi dei proprietari terrieri, denunciando le illegalità e sostenendo le rivendicazioni dei lavoratori. La sua attività sindacale, volta a migliorare le condizioni di vita dei braccianti, lo rese un bersaglio per la mafia locale, legata a doppio filo con i poteri economici dominanti.

La sua morte, avvenuta in circostanze ancora non del tutto chiarite, rappresenta una ferita aperta nella storia d'Italia. Il suo corpo fu ritrovato solo anni dopo, grazie alle rivelazioni di un collaboratore di giustizia. Il processo che ne seguì portò alla condanna dei mandanti e degli esecutori materiali, ma non cancellò l'amarezza per un delitto rimasto a lungo impunito.

Oggi, a distanza di decenni, l'eredità di Placido Rizzotto è raccolta da numerose associazioni e cooperative che si battono per un'agricoltura più giusta e sostenibile. Il suo esempio ci ricorda che la lotta per la giustizia sociale è una battaglia che non conosce confini temporali e che richiede l'impegno di tutti.

BR Approfondimenti sulla figura di Placido Rizzotto sono disponibili presso l'archivio storico del sindacato CGIL: CGIL BR

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(10-03-2025 00:01)